Resoconto di vent'anni di attività dei Ncp

I (dimenticati) tribunali Csr dell’Ocse

18 Gen 2021
Notizie Companies & CSR Commenta Invia ad un amico
Sono i "punti di contatto" nati per dirimere le controversie sulle "Linee guida" sulla condotta responsabile delle multinazionali. Le Linee guida oggi sono centrali nella Tassonomia. Ma gli Ncp non sembrano troppo utilizzati

In dicembre, l’Ocse ha fatto i conti sui propri “tribunali” della sostenibilità. Nel documento “Providing access to remedy – 20 years and the road ahead“, l’organizzazione internazionale con sede ha Parigi ha infatti realizzato un resocondo di venti anni di attività dei National Contact Points for Responsible Business Conduct (gli Ncp). Questi ultimi sono entità create per svolgere attività di consulenza in materia delle Linee guida Ocse sulla condotta responsabile delle imprese multinazionali, ovvero con il compito di fare chiarezza sulle situazioni più complesse e di cercare soluzioni. Non sono organismi giudiziari, ma con una certa capacità di conciliazione.

Il documento diffuso nelle scorse settimane assume particolare rilievo alla luce del fatto che le Linee guida sono diventate un riferimento anche all’interno della Tassonomia (Articolo 18 – Garanzie minime di salvaguardia, del Regolamento Ue 2020/852), poiché vengono menzionate come benchmark da seguire per le aziende che intendano essere sostenibili: indicano l’identità generale dell’impresa, al di là del rispetto della griglia di parametri tecnici.

Un risveglio di attenzione alle Linee guida, peraltro, appare auspicabile. Lo stesso documento Ocse rivela numeri non certo impressionanti in merito all’attività di questi Ncp.

Tutti i governi che aderiscono alle linee guida (attualmente 49) sono tenuti a istituire un Ncp e a garantirgli risorse finanziarie e umane per funzionare, spiega la stessa Ocse. Gli Ncp hanno il mandato di fornire “buoni uffici” su questioni relative all’attuazione delle linee guida in casi specifici. Hanno carattere non giudiziario, ma offrono una serie di approcci a sostegno dell’accordo tra le parti, che vanno dall’informale dialogo alla mediazione professionale.

Ebbene, a oggi i 49 Ncp hanno trattato oltre 500 casi relativi a problemi localizzati in oltre 100 Paesi e territori.

Significa dieci casi per Paese in vent’anni.

 

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