Analisi dello studio legale Dentons sulle energie rinnovabili

29 Mar 2021
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Con la guida Investing in renewable energy projects in Europe, lo studio legale Dentons analizza lo scenario delle politiche europee sulle fonti rinnovabili e gli sviluppi di mercato in 21 giurisdizioni tra Europa e Asia centrale.

Crescono gli investimenti complessivi nelle fonti energetiche rinnovabili, dai 44,9 miliardi di dollari nel 2019 ai 68,1 miliardi a fine 2020: l’ammontare più alto dal 2013. Ad avere investito maggiormente nelle rinnovabili dal 2016 al 2020 sono il Regno Unito (capofila, con 61,3 miliardi di dollari), la Germania (48,2 miliardi), i Paesi bassi (32,8 miliardi), la Spagna (26,2 miliardi) seguita dalla Francia (24,7 miliardi) A fare da protagonisti sono in particolare gli investimenti nell’energia solare, con in testa la Spagna (quasi 20 miliardi di investimenti dal 2016 al 2020) e l’eolico, che vede il Regno Unito come leader nel settore (con circa 47 miliardi di dollari). L’Italia è in coda alla classifica, con i suoi modesti 7,3 miliardi di investimenti in quattro anni, distribuiti a metà fra eolico e solare.

In un mercato che sta affrontando cambiamenti senza precedenti, tra Brexit e la pandemia Covid-19, la maggior parte dei Paesi europei ha già adottato un Piano Nazionale per l’Energia e il Clima in linea con gli attuali obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030.

In Italia, il Piano 2021 – 2030 prevede di raggiungere circa 40 GW di capacità di generazione da fonti rinnovabili, investendo principalmente sull’eolico e sul solare, portando al 30% la quota delle rinnovabili nel consumo totale lordo di energia. Obiettivi ambiziosi, ma realistici, evidenzia lo studio Dentons, se non fosse per le incognite legate alla eccessiva durata e incertezza degli esiti delle procedure autorizzative, problema evidenziato chiaramente dalla scarsa partecipazione agli ultimi bandi di aste per gli impianti di taglia maggiore.

In merito all’idrogeno, invece, lo scorso novembre il Governo italiano ha pubblicato una prima bozza di strategia nazionale con obiettivi ambiziosi per il 2030 e il 2050. Le attuali previsioni sono di soddisfare circa il 2% della domanda nazionale di energia entro il 2030 e circa il 20% entro il 2050, con 5 GW di capacità di produzione di idrogeno verde. L’obbiettivo per l’Italia è quello di investire circa 10 miliardi di euro, facendo buon uso dei fondi messi a disposizione dal Recovery Plan.

Si prevede quindi una piena espansione per lo sviluppo dei progetti utility-scale, soprattutto nell’eolico e nel solare fotovoltaico, nonché importanti investimenti nelle infrastrutture per la produzione e importazione dell’idrogeno.

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