Asvis boccia la Legge di Bilancio, «si doveva fare di più»

1 Mar 2019
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«Nella Legge di bilancio 2019 manca una visione integrata di quel cambiamento verso lo sviluppo sostenibile definito dall’Agenda 2030». È la valutazione che emerge dall’esame dei singoli commi della Legge di bilancio alla luce dei 169 target previsti dall’Agenda 2030, contenuto nel documento “La legge di bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile”, predisposto dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis). Il documento è stato presentato e discusso mercoledì 27 febbraio alla Camera dei deputati con la partecipazione del presidente della Camera Roberto Fico, del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, dell’amministratore delegato di Enel Francesco Starace (unico rappresentante italiano nella multistakeholder platform sullo sviluppo sostenibile creata dalla Commissione europea) e dei rappresentanti dei principali partiti e movimenti politici.

L’assenza di interventi sistemici per l’economia circolare, la transizione ecologica dei sistemi produttivi, l’occupazione giovanile e femminile, così come i timidi provvedimenti nel campo della lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale, appaiono preoccupanti secondo l’Asvis. Resta poi molto da fare per rispettare i 10 impegni assunti nei confronti delle oltre 200 organizzazioni aderenti all’Asvis da quasi tutte le forze politiche in occasione dell’ultima campagna elettorale, così come per attuare le iniziative previste dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, approvata dal Cipe nel dicembre 2017. Il lavoro degli oltre 300 esperti coinvolti nella valutazione della legge di bilancio evidenzia anche i provvedimenti che potrebbero consentire all’Italia, se pienamente attuati, di fare passi avanti significativi in alcuni campi, come la lotta alla povertà. «Con questo documento si dimostra che un nuovo modo di disegnare e valutare le politiche è possibile. D’ora in poi il Governo e il Parlamento definiscano ogni singolo provvedimento in modo da realizzare il vero cambiamento che la stragrande maggioranza degli italiani e le oltre 200 organizzazioni aderenti all’Asvis vogliono: un’Italia pienamente sostenibile», ha commentato il portavoce di Asvis Enrico Giovannini.

L’Alleanza ha pubblicato anche l’aggiornamento degli indicatori compositi (elaborati sulla base degli ultimi dati Istat), relativi alla situazione dell’Italia in relazione ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. In sintesi, emerge che, tra il 2016 e il 2017, l’Italia mostra segni di miglioramento in dieci aree: povertà (goal 1), salute (goal 3), uguaglianza di genere (goal 5), condizione economica e occupazionale (goal 8), innovazione (goal 9), disuguaglianze (goal 10), condizioni delle città (goal 11), modelli sostenibili di produzione e di consumo (goal 12), qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide (goal 16), cooperazione internazionale (goal 17). Per quattro aree, invece, la situazione peggiora: alimentazione e agricoltura sostenibile (goal 2), acqua e strutture igienico-sanitarie (goal 6), sistema energetico (goal 7), condizioni degli ecosistemi terrestri (goal 15). Infine, la condizione appare invariata per due goal, educazione (goal 4) e lotta al cambiamento climatico (goal 13), mentre per il goal 14 (Flora e fauna acquatica) non è stato possibile stimare il dato relativo al 2017 a causa della mancanza di dati aggiornati.

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