Asvis/3 – La proposta di una “legislatura per lo sviluppo sostenibile”

2 Ott 2017
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Il rapporto Asvis presentato giovedì 28 settembre, oltre a presentare la situazione italiana in rapporto agli Sdgs (vedi articolo precedente), auspica che la prossima legislatura (2018-2023) sia una vera e propria “legislatura per lo sviluppo sostenibile”, e indica cosa si dovrebbe fare concretamente, nel breve e nel medio termine, per portare l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. In particolare, si legge nell’executive summary del rapporto presentato dal portavoce Enrico Giovannini, nei prossimi sei mesi, cioè nell’ambito della legislatura in corso, è necessario:

  • completare l’iter di approvazione di leggi (consumo di suolo, gestione delle acque, ecc.) e di strategie (energetica, economia circolare, lotta ai cambiamenti climatici) cruciali per il futuro del Paese;
  • dettagliare la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, anche in termini quantitativi, e rendere operativa la sua governance, ad esempio con la trasformazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile;
  • adottare provvedimenti urgenti per accelerare il passo verso il raggiungimento dei 22 Target che prevedono una scadenza al 2020;
  • predisporre “linee guida” per le amministrazioni pubbliche affinché esse applichino standard ambientali e organizzativi che contribuiscano al raggiungimento degli Sdgs.
LA NUOVA LEGISLATURA SOSTENIBILE

A partire dalla nuova legislatura, continua il documento, è indispensabile accelerare il cambiamento culturale nelle classi dirigenti e nell’opinione pubblica a favore di una visione “sistemica” dello sviluppo, in grado di assicurare equità e sostenibilità del benessere, sfruttando le sinergie che l’interazione favorevole di politiche settoriali possono generare.

Il Rapporto illustra le azioni da intraprendere adottando tale visione, secondo sette “circuiti”: cambiamento climatico ed energia; povertà e disuguaglianze; economia circolare, innovazione, lavoro; capitale umano, salute ed educazione; capitale naturale e qualità dell’ambiente; città, infrastrutture e capitale sociale; cooperazione internazionale. Inoltre, si ritiene indispensabile dotare il Paese di ulteriori strumenti “sistemici”, come un’Agenda urbana nazionale per lo sviluppo sostenibile, le cui caratteristiche sono già state elaborate dall’ASviS e da Urban@it, che affianchi quella esistente per le aree interne.

Per realizzare tale cambiamento l’ASviS lavorerà nel prossimo futuro affinché le forze politiche incorporino nelle proprie piattaforme elettorali i temi dell’Agenda 2030 e propongano interventi concreti capaci di raggiungere i 17 Obiettivi. Inoltre, lavorerà con le organizzazioni imprenditoriali che hanno firmato la “Carta di Milano” per aiutare l’intero sistema produttivo italiano a comprendere le opportunità, anche di business, legate all’attuazione dell’Agenda 2030. Infine, proseguirà l’azione intrapresa, in collaborazione con il Governo e la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, per realizzare un programma capillare di educazione allo sviluppo sostenibile.

 

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