Banche, richiamo Eba sulla diversity

12 Feb 2020
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L’European banking authority (Eba) ha pubblicato un nuovo studio sulle pratiche di diversity degli istituti di credito e delle società di investimento. Il documento aggiorna lo studio del 2015 e ne analizza gli sviluppi. La fotografia scattata, basata su dati al settembre 2018, indica che il 41,61% di 834 soggetti non ha adottato una politica sulla diversity. La rappresentanza delle donne negli organi di gestione è ancora relativamente bassa e molti istituti non hanno un board diversificato per genere. Da qui la call dell’Eba affinché siano prese in considerazione misure aggiuntive per la promozione di maggiore equilibrio tra i generi. Allo stesso tempo l’Eba ha chiesto alle autorità competenti di assicurarsi che gli istituti rispettino i requisiti di policy sulla diversity.

La direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD IV) ha stabilito che gli istituti debbano tenere in considerazione la diversity degli organismi di gestione nella coopatazione di nuovi membri e debbano implementare delle politiche di diversity.  In particolare, gli istituti considerati rilevanti devono fissare degli obiettivi di rapprensentanza del genere meno rappresentato e prendere misure per centrare quei target.

L’Eba ha anche raccolto dati sulla remunerazione degli organi gestionali per verificare l’esistenza o meno del gender pay gap. In molti istituti, la remunerazione dei membri maschili è più alta delle donne. Questo può essere in parte spiegato dal fatto che solo l’8,53% dei ceo e il 9,49% dei presidenti sono donne. Tuttavia, viene precisato, la sola differenza dei ruoli non può spiegare le differenze osservate nelle retribuzioni.

 

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