Classifica Dpam: l’Italia affonda tra i Paesi sostenibili

14 Feb 2017
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L’Italia affonda nella classifica semestrale di Degroof Petercam Am (Dpam) sulla sostenibilità dei 34 Paesi Ocse. Nell’aggiornamento semestrale del gestore con sede a Bruxelles, il primo posto della classifica di sostenibilità è occupato dalla Norvegia (era sesta nella rilevazione del secondo semestre 2015), seguita da Svezia (stabile al secondo posto) e Danimarca, che perde così il primato.

L’Italia occupa la 28a posizione della classifica e perde ben tre posizioni rispetto alla rilevazione precedente.

In particolare, «dell’Italia – ha commentato Ophélie Mortier, Responsible Investment Strategist di Degroof Petercam Am – preoccupano, oltre alla situazione economica, il basso tasso di fertilità e l’indice di dipendenza dagli anziani, l’assenza di investimenti reali in ricerca e sviluppo e la drammaticità dei dati sulla disoccupazione giovanile». Oltre ai già noti fattori di criticità, si legge in una nota, relativi alla governance del Paese (incidenza della corruzione e solidità delle istituzioni), gli indicatori sociali non stanno mostrando alcun segnale di miglioramento. I dati in tema ambientale non sono confortanti ed emerge uno sforzo limitato anche sul fronte delle energie rinnovabili. L’Italia, che dal 2007 perde posizioni in classifica, esce perdente anche da un confronto ravvicinato con altre realtà dell’Europa meridionale, quali Spagna, Portogallo e Grecia.

Dal 2007, la società di gestione effettua ogni sei mesi l’analisi di sostenibilità per 34 Paesi membri dell’Ocse, sulla base di cinque aree principali: (i) trasparenza e valori democratici, (ii) ambiente, (iii) istruzione, (iv) popolazione, sistema sanitario e distribuzione della ricchezza, (v) economia. Lo scopo è quello di definire l’universo di investimento del fondo obbligazionario governativo Sri Dpam L Bonds Government Sustainable, dal quale vengono esclusi i Paesi che occupano la metà inferiore della classifica.

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