Climate change, oil company ancora lontane all’obiettivo dei 2° entro il 2050

14 Ott 2020
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Nessuna delle principali compagnie di carbone, petrolio e gas del mondo è sulla buona strada per limitare il riscaldamento climatico a 2°C entro il 2050. A rilevarlo una nuova ricerca pubblicata mercoledì 7 ottobre dalla Transition Pathway Initiative (Tpi) e riportata nella Rassegna stampa aumentata ESG/ 234. Alcune compagnie petrolifere e del gas, come Shell e Bp, hanno stabilito piani per diventare carbon neutral, ma nessuna delle 59 maggiori compagnie attive nel fossil fuel avrebbe un piano a lungo termine che allinei le proprie emissioni all’obiettivo dei 2°C entro il 2050. «Gli investitori hanno assistito quest’anno a una raffica di annunci climatici significativi da parte delle major dei combustibili fossili, quindi è sorprendente che questa ricerca indipendente dimostri ancora che questi impegni non si allineano con la limitazione del cambiamento climatico a 2°C», ha detto Adam Matthews, co-presidente della Transition Pathway Initiative. Gli autori del report, basati presso la London School of Economics, hanno valutato le aziende sulla base delle loro performance in termini di emissioni di carbonio e hanno riscontrato che solo sette di esse sono in grado di raggiungere gli obiettivi di emissione in linea con i Paris pledges presi dai Paesi nell’ambito dell’accordo di Parigi (e che però prevedono una riduzione delle emissioni in grado di limitare l’aumento del riscaldamento globale solo a 3,2 gradi).  Le “sette sorelle” (Glencore, Anglo American, Shell, Repsol, Total, Eni e Equinor) sono tutte europee, a dimostrazione del fatto che l’Ue è ancora in vantaggio rispetto alle controparti cinesi e americane nella transizione energetica. In particolare, le aziende che hanno ottenuto i primi cinque posti per i più alti livelli di investimento nelle energie rinnovabili in uno studio Cdp nel 2018, sono le più vicine a raggiungere il benchmark dei 2°C. Mentre nessuna azienda ha un percorso per raggiungere il benchmark dei 2°C, Shell, Eni e Total si stanno avvicinando, ma richiedono misure aggiuntive per raggiungerlo.

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