Emittenti con strategie Esg, per Hsbc Europa batte Usa

19 Set 2018
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Il 61% degli investitori e il 48% degli emittenti di tutto il mondo hanno all’attivo una strategia Esg. Lo ha rilevato l’ultima ricerca di Hsbc, che ha interpellato 1.731 aziende e investitori istituzionali. Il Regno Unito è tra i primi emittenti (87%), in particolare per quanto riguarda le società con un fatturato superiore ai 10 miliardi di dollari, così come l’Europa nel suo complesso (sempre all’87%) mentre gli Stati Uniti si attestano al 21%. Per quanto riguarda gli investitori, invece, la disparità maggiore si riscontra tra Europa (85%) e Asia (40%). Le strategie Esg vengono scelte principalmente per i rendimenti finanziari e gli incentivi fiscali, ma anche per le normative statali dei fondi pensione e degli investitori sovrani. «Un numero sempre più rilevante di investitori considera i rischi e le opportunità legate alla sostenibilità e all’impatto Esg come parte integrante del processo di investimento, considerato anche l’effetto positivo dei criteri sulla performance – ha commentato Gerd Pircher, ceo Hsbc Italia -. Oggi le strategie di investimento Esg infatti continuano a crescere. L’interesse per l’Esg è già largamente diffuso in Europa e continuerà a livello globale, poiché gli investitori non vogliono soltanto ottenere rendimenti dai propri investimenti, ma richiedono anche che siano in linea con i propri valori e i timori per il futuro del pianeta».

Altro fattore importante evidenziato dalla ricerca è che il 67% degli emittenti e il 57% degli investitori non vedono ostacoli all’incremento dei propri impegni in ambito Esg. Attualmente, meno del 10% degli investitori ha dei fondi di investimento Esg dedicati, ma si prevede che il dato aumenterà del 22% nel 2019. Sono emersi anche aspetti negativi: il 58% di coloro che vedono barriere all’incremento degli impegni Esg, per esempio, ritiene che la difficile definizione dei criteri Esg rappresenti il principale ostacolo. Questa difficoltà è quindi la barriera numero uno per gli emittenti a livello globale. Gli investitori considerino la mancanza di opportunità di investimento, aggravate dalla scarsa qualità dei dati, un’altra barriera per i criteri Esg.

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