ET.Analist/ MainStreet Partners: «I vincitori del climate change»

28 Gen 2021
ET.Analist Commenta Invia ad un amico

ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, ultimi report degli analisti/ 21) Daniele Cat Berro, director di MainStreet Partners, nel documento “Biodiversità e investimenti, un legame da non sottovalutare” parte da una considerazione: «A oggi l’umanità ha già causato la perdita di più dell’80% di tutti i mammiferi selvatici e della metà delle piante».

Secondo le previsioni nelle Nazioni unite questo avrà principalmente due effetti: favorirà il cambiamento climatico e porterà alla perdita di molteplici “servizi essenziali”, come l’impollinazione delle colture o la purificazione dell’acqua. Nel complesso, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd) stima che gli effetti sopracitati porteranno a una perdita di valore tra i 125mila e i 140mila miliardi di dollari all’anno (oltre il 150% del Pil mondiale). Per questo motivo le istituzioni lavorano a soluzioni che interrompano la spirale negativa, si pensi alla Biodiversity Strategy for 2030 lanciata dalla Ue e alle modifiche proposte dall’Esma relative alla biodiversità nella Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr).

Mainstreet identifica due tipi di società “vincitrici”: «Da un lato, quelle che direttamente e/o indirettamente creano soluzioni per la salvaguardia della biodiversità. Dall’altro, quelle che considerano i rischi collegati alla biodiversità, in modo da proteggere le proprie attività e sviluppare proattivamente delle policy difensive». Rientrano nel primo gruppo le aziende che si impegnano nella riduzione dell’inquinamento e nell’efficientamento dell’utilizzo delle risorse (come le società di gestione dei rifiuti o di gestione delle acque); quelle che operano nell’energia pulita; le imprese attive nei trasporti; e quelle presenti nel comparto pesca e allevamento sostenibile. Il secondo gruppo va a comprendere istituzionali (come le società assicurative) e grandi investitori focalizzati sulla sostenibilità.

Secondo Mainstreet molti investitori ancora non tengono conto delle variabili legate alla biodiversità, per questo motivo interverrà la regolamentazione richiedendo interventi di questo tipo.

Qui tutti i numeri di et.analist.

0 commenti

Lascia un commento