Et.Analist/ State Street e Carbon Tracker: «Il nuovo mondo post pandemia»

4 Giu 2020
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ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, ultimi report degli analisti/ 16) Carlo M. Funk, Head of Emea Esg Investment Strategy di State Street Global Advisors; e Kingsmill Bond, New Energy Strategist della Carbon Tracker Initiative, nell’analisi congiunta “COVID-19 and Energy in the New World”, si focalizzano sulla «opportunità unica di costruire un nuovo mondo» nel post-pandemia facendo fronte a un’altra minaccia a lungo termine per l’umanità e la biosfera: il cambiamento climatico.
Carlo M. Funk, già in una precedente analisi (vedi la news Et.Analist/ State Street: «Covid-19. Le 4 dimensioni Esg») descrive il cambiamento climatico come «una “pandemia a lenta combustione”», ma in questo approfondimento la domanda centrale è «Covid-19 cambierà materialmente il nostro atteggiamento nei confronti della minaccia climatica?».

Nel breve termine, i progressi saranno probabilmente contenuti e alcune iniziative legate al clima (come la Cop-26 prevista per novembre 2020 a Glasgow) sono state già rinviate. Ma la pandemia potrebbe creare un maggiore senso di urgenza tra i responsabili politici e il settore privato, oltre ad aver generato un impatto diretto nella riduzione della domanda di petrolio. Il settore ha già assistito a un declino senza precedenti dei prezzi (ad aprile i futures, per la prima volta nella storia, sono stati scambiati in territorio negativo) e questo ha reso i progetti di esplorazione meno attraenti, rendendo probabile la perdita di posti di lavoro in un settore già messo in discussione dalle normative governative sulle emissioni di carbonio e l’aumento delle energie rinnovabili.

Poi è arrivata la crisi Covid-19. La domanda di combustibili fossili potrebbe non superare mai più i picchi del 2019. Certo, l’eccesso di capacità produttiva del fossil fuel potrebbe avere un impatto dannoso sulle energie rinnovabili nel breve termine. «Ma c’è un mondo di differenza tra la sfida affrontata da un enorme operatore storico a bassa crescita e un agile sfidante ad alta crescita». E in questo scenario i governi avranno una capacità senza precedenti di guidare il cambiamento. «Devono obbligare le aziende a evitare il greenwashing e ad agire concretamente, così come alcune aziende sono state costrette ad accettare gli standard di efficienza dopo la crisi finanziaria globale».

Qui tutti i numeri di Et.Analist.

 

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