«Grazie per avermi dato i soldi delle tue tasse»

21 Apr 2017
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Il 18 aprile è apparso sul Wall Street Journal un interessante e provocatorio articolo sui sussidi a pioggia che cadono negli Stati Uniti su chi fa qualche investimento nelle energie rinnovabili. L’autore, Robert Bryce, ringraziava i lettori sin dal titolo: «Grazie per avermi dato i soldi delle tue tasse». Sottotitolo, sulla stessa ironica scia: «Sono contrario a tutti i sussidi energetici. A meno che, naturalmente, non sia io a incassarli».

Di che cosa parla Bryce? L’autore spiega i generosi sussidi ricevuti per aver installato 28 pannelli solari l’anno scorso, per un totale di 8.540 watt di sistema fotovoltaico impiantato sul tetto di casa. Grazie al credito tributario previsto, questo investimento ha permesso a Bryce una sforbiciata alle tasse federali per 7.758 dollari.

Ma non è tutto. Oltre ai sussidi federali, la Austin Energy, ossia l’utility locale, ha pagato all’autore 6.593 dollari come contributo ai costi per il sistema. In conclusione, il costo del sistema è stato pari a 18.100 dollari, ossia 2,12 dollari per watt installato. E continua a ricevere un sussidio per l’elettricità pagata che è molto superiore a qualunque altra cifra che prenderebbe un qualunque generatore nel mercato del Texas. Un esempio: i pannelli di Bryce stanno producendo circa 12 megawatt/ora l’anno che nel 2016, nel suo Stato, erano pagati circa 24,62 euro per megawatt/ora. «Ma la Austin Energy mi paga 106 dollari per ogni megawatt/ora prodotto dal mio sistema». Complessivamente, l’autore prevede di rientrare dei costi sostenuti in 14 anni e di ottenere un ritorno sull’investimento del 7 per cento.

Insomma, ironia a parte, il problema posto è quello della ragionevolezza e sensatezza degli incentivi. Anche perché non tutti si possono permettere investimenti del genere e si rischia quindi di beneficiare chi non ne ha proprio bisogno.

Conclude Bryce: «Sono un primo esempio di green economy: sto socializzando i costi della mia strategia e privatizzando i profitti. E mi sento virtuoso mentre lo faccio».

Bryce è senior fellow al Manhattan Institute .

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