Inclusione finanziaria universale entro il 2030

23 Giu 2015
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Inclusione finanziaria globale entro il 2030. E’ l’obiettivo che si propone di inserire tra i nuovi “Sustainable Development Goals” delle Nazioni Unite, che dovrebbero essere adottati a settembre. Febaf segnala che è stata la Regina Màxima d’Olanda in persona a dichiararlo, intervenendo a Milano il 16 giugno al primo International Day of Family Remittances, conferenza internazionale organizzata dall’Ifad, il fondo ONU per lo Sviluppo Rurale, sul tema delle rimesse degli immigrati e il loro utilizzo per lo sviluppo nei paesi di origine.

L’inclusione finanziaria è fondamentale per sradicare la povertà e sollevare miliardi di persone dall’indigenza favorendo lo sviluppo nei paesi di origine. Sono due miliardi gli uomini e le donne che non hanno ancora accesso ai servizi finanziari come un conto corrente o un’assicurazione di base. Tre anni fa erano 2,5. Ciò significa che ci sono progressi verso una emancipazione che prima ancora di essere economica, è sociale.

Per la Regina, che ha partecipato alla Giornata nella sua veste di UN Special Advocate for Inclusive Finance for Development, il percorso verso il 2030 passa per obiettivi concreti, come l’abbandono del contante di 400 milioni di stipendi che ancora vengono pagati “cash”.

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