Nel 2014 le Fondazioni bancarie tornano a crescere

18 Giu 2015
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Le Fondazioni di origine bancaria registrano una svolta nell’esercizio 2014, anno in cui hanno registrato un significativo miglioramento e, si legge in una nota dell’Acri,  «un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi esercizi».

In particolare, secondo i dati diffusi dall’Acri, il valore del patrimonio netto sale per la prima volta a partire dal 2011 e passa dai 40,854 miliardi del 2013 ai 41,243 del 2014, con un incremento dell’1 per cento. I proventi totali salgono a 2,271 miliardi, +52,6% rispetto al dato 2013 che segnava 1,488 miliardi.

Il rendimento medio del patrimonio cresce di 1,9 punti percentuali, arrivando nel 2014 al 5,5 per cento. Aveva avuto una flessione fra il 2008 e il 2011, per ricominciare a crescere nel 2012 e consolidarsi al 3,6% nel 2013, «mostrando andamenti in linea con una prudente gestione in una fase economica ancora molto critica e a fronte di patrimoni che in alcuni casi hanno fortemente risentito della svalutazione delle partecipazioni nella banche conferitarie».

Il carico fiscale – per le imposte dirette, sui proventi percepiti, e indirette, come Irap e Imu, corrisposte nell’anno – è stato pari a 423,7 milioni di euro.

Nel 2014, l’avanzo di gestione è stato di 1,662 miliardi contro 1,099 miliardi del 2013 (+51,2%). Le erogazioni deliberate sono cresciute dagli 884,9 milioni di euro del 2013 ai 911,9 milioni del 2014 (+3,1%). Di queste risorse, il 29,9% (272,8 milioni) è andato al settore Arte, attività e beni culturali; il 14,4% a Volontariato, filantropia e beneficenza (131,7 milioni, di cui 45 milioni destinati ai Centri di servizio per il volontariato, in base alla legge 266/91); il 13,6% (123,6 milioni) all’Assistenza sociale; il 13,3% (120,9 milioni) al settore Educazione, istruzione e formazione; il 12,5% (114,4 milioni) a Ricerca e sviluppo; il 7,6% (68,9 milioni) alla Salute pubblica; il 5% (45,4 milioni) allo Sviluppo locale; il 2% (18,4 milioni) alla Protezione e qualità ambientale; lo 0,9% (8,1 milioni) a Sport e ricreazione; il restante 0,9% va ai settori: Famiglia e valori connessi; Religione e sviluppo spirituale; Diritti civili, prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica.

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