Salta l’accordo sulla Tobin Tax europea. Rinviato a settembre

20 Giu 2016
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L’Ecofin rimanda l’accordo sulla tassazione delle transazioni finanziarie (Tobin tax). La riunione di venerdì dei ministri delle Finanze europei, infatti, si è chiusa senza l’atteso annuncio di un’intesa che era stata promessa lo scorso dicembre. A compromettere il percorso, si legge in una nota di Oxfam International, «le irrealistiche richieste avanzate da Belgio e Slovacchia». I due Paesi, riuniti a Bruxelles assieme a Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Austria,grecia e Slovenia, «hanno proposto – si legge sempre nella nota di Oxfam – di sottrarre alcuni tipi di transazione finanziaria (i derivati) dalla tassazione». Perciò la decisione è stata rimandata a settembre.

Al vertice Ecofin dello scorso 8 dicembre 2015, , si legge in un documento della Campagna ZeroZeroCinque, i 10 Paesi del negoziato avevano annunciato di avere raggiunto un accordo di massima sull’architettura della Ttf per azioni e derivati, che prevedeva, fra l’altro, la tassazione delle transazioni azionarie intraday, nessuna esenzione per i market-maker nel caso dei derivati e una definizione stringente di marketmaker nel caso azionario, la base imponibile più ampia possibile (anche al costo di aliquote riviste al ribasso) per la Ttf sui derivati. I ministri delle finanze si erano impegnati a trovare la quadra sulle restanti questioni aperte entro il mese di giugno 2016.

Uno studio (marzo 2015) dell’autorevole Istituto di Ricerca Economica (Diw) di Berlino ha stimato che una Ttf europea applicata alla più ampia gamma di strumenti finanziari (secondo l’impianto della direttiva proposta dalla Commissione Europea nel marzo 2013), con il ricorso al doppio principio di tassazione (di residenza dell’operatore e di nazionalità del titolo) e con aliquote dello 0,1% per le azioni e dello 0,01% per i derivati porterebbe nelle casse dello Stato italiano dai 3 miliardi ai 6 miliardi di euro all’anno.

La Ttf europea è sostenuta da oltre 1.000 economisti al mondo. Tra questi i Premi Nobel per l’Economia P. Krugman e J. Stiglitz oltre ai docenti e ricercatori delle prestigiose università di Harvard, Oxford, Cambridge, La Sorbonne, Berkeley, Kyoto. Oltre 1 milione di cittadini ha sottoscritto la petizione sulla Ttf rivolta ai leader politici.

 

 

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