Standard Ethics riduce rating etico di Polonia, Ungheria, Cechia e Slovacchia

23 Feb 2016
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Standard Ethics, agenzia indipendente di rating in materia di sostenibilità, responsabilità sociale e buona governance, ha tagliato i giudizi “etici” di alcuni Paesi europei in scia alla tematica della gestione dei flussi migratori. In particolare l’Ungheria viene abbassato a “E” dal precedente “E+”, la Polonia a “E+” dal precedente “EE-­“. mentre la Repubblica Ceca e la Rep. Slovacca passano da “EE” stabile a “EE” con “outlook negativo”.

In tutti i casi sopra citati, Standard Ethics ha rilevato una politica in materia di asilo, relativamente al tema degli attuali flussi migratori, non in linea con gli orientamenti previsti dai trattati dell’Unione Europea.

Nel caso dell’Ungheria, sussistono ulteriori elementi di giudizio. Nel corso degli ultimi anni il Parlamento Europeo si è espresso con preoccupazione sull’evoluzione costituzionale e giuridica in Ungheria. Diverse risoluzioni hanno trattato il tema della nuova Costituzione ungherese e della situazione dei diritti fondamentali, e di atti giuridici che pregiudicano la libertà di espressione e una copertura equilibrata dei media. L’ultima risoluzione del Parlamento Europeo, del dicembre 2015 (RC-­B8-­1351/2015), ha aggiunto forte preoccupazione su una serie di emendamenti adottati dal Parlamento ungherese riguardanti le norme in materia di asilo, il codice penale, il diritto processuale penale nonché le leggi concernenti le frontiere, la polizia e la difesa nazionale. Standard Ethics, considerando le sopra menzionate risoluzioni, concorda sul fatto che sussista in Ungheria un “deterioramento sistematico” dei valori e delle prassi democratiche, tali da produrre una compressione dei diritti civili e politici non compatibile con il processo unitario europeo.

Nel caso della Polonia, sussistono ulteriori elementi di giudizio. La recente approvazione di legislazione nazionale che sottopone a controllo governativo le stazioni radiotelevisive pubbliche, contiene secondo la Commissione Europea, rischi circa la libertà di espressione e una copertura equilibrata dei media. In base alle dichiarazioni del commissario UE per l’economia e la società digitali, Guenther Oettinger, la Commissione si appresta a trattare la questione come un fatto controverso, potenzialmente lesivo di diritti fondamentali.

Sono sotto valutazione, in merito ai flussi migratori, anche gli orientamenti di altri paesi europei, tra questi: Paesi Bassi e Danimarca.

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