State Street: fondi pensione in cerca di modelli di governance più strutturati

21 Giu 2016
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Un’indagine globale di State Street, che ha coinvolto 400 professionisti del settore dei fondi pensione, mostra come essi percepiscano l’allungarsi dell’aspettativa di vita come il principale problema da affrontare. Alla richiesta di assegnare alle diverse tipologie di rischio una scala di priorità, il 26% attribuisce un livello “molto alto” al rischio di longevità, seguito dal 25% attribuito al rischio di investimento, dal 22% al rischio di liquidità e dal 14% al rischio operativo.

Quando si tratta di affrontare questi rischi, la ricerca “Pensions with Purpose: Meeting the Retirement Challenge” rivela che meno di un quarto degli intervistati (22%) ritiene che l’organizzazione per la quale lavora abbia gestito in maniera estremamente efficace le problematiche relative alla longevità. I dati relativi alla gestione del rischio di liquidità, di investimento e operativo sono rispettivamente del 15%, 14% e 20%.

«Ottenere successi a lungo termine in un contesto così sfidante significa spostare gli investimenti verso diverse asset classes che coniughino redditività potenziale e performance sostenibile. Questo sta portando i principali schemi pensionistici ad investire in modelli di governance più strutturati, che assicurino il necessario equilibrio tra autonomia per il team di investimento e presidio del rischio» ha dichiarato Federico Viola, Responsabile Asset Owner Solutions per il Sud Europa di State Street. «I nostri risultati, ad esempio, mostrano che gli schemi pensionistici stanno investendo in maniera massiccia per migliorare la trasparenza nonché la frequenza del reporting e dei dati, ma riconoscono che c’è ancora molto lavoro da fare.»

Per leggere il rapporto completo e per maggiori informazioni sui risultati, cliccare qui.

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