il professore traccia il quadro e la strada europea

Giovannini (Asvis): «Resilienza contro ondate di crisi»

16 Set 2020
Notizie SRI Finance Commenta Invia ad un amico
Il portavoce dell'Alleanza ha spiegato che dopo il Covid-19 altri shock ci colpiranno in futuro: recessione e cambiamento climatico, in primis. Per affrontare queste crisi, l'Europa dovrà rafforzare la resilienza dei suoi sistemi, usando l'Agenda 2030 come guida

Dobbiamo già iniziare a prepararci per la prossima crisi. O meglio, le prossime crisi. È questo il messaggio lanciato da Enrico Giovannini, professore ordinario di statistica economica all’Università Tor Vergata di Roma e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), il 9 settembre scorso durante il webinar “Moving towards transformative resilience”, organizzato da NN Investment Partners. «Il messaggio che in futuro arriveranno nuovi shock ora è totalmente condiviso dai decisori politici in Europa», ha detto Giovannini. E ha specificato: «Affronteremo una serie di ondate di crisi: non solo il Covid-19, ma poi la recessione e il cambiamento climatico». La soluzione indicata dal professore per prepararci a superarle è racchiusa nel concetto di “resilienza”, cioè la capacità di un sistema, non solo di tornare al punto in cui si trovava prima di una crisi, ma anche di superarlo.

Se l’Unione Europea e i suoi Stati membri non hanno imperniato le proprie policy sulla resilienza prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19, «questa parola è diventata piuttosto popolare negli ultimi mesi», ha commentato il professore. La troviamo nella roadmap pubblicata il 21 aprile dal Consiglio europeo (A Roadmap For Recovery. Towards a more resilient, sustainable and fair Europe), sulla cui base è stato preparato il piano “Next Generation EU”, un nuovo strumento per la ripresa da 750 miliardi presentato dalla Commissione Europea il 27 maggio. La Commissione usa la parola resilienza anche nel suo primo “Strategic Foresight Report”, pubblicato il 9 settembre per guidare le future policy dell’Ue.

Come rendere l’Europa più resiliente

Partendo dalla premessa che l’attuale paradigma di sviluppo impatta negativamente il benessere delle persone, l’ambiente e l’economia, Giovannini ha mostrato che esiste già una sorta di piano per cambiare l’attuale sistema: i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. «L’Europa non è su una traiettoria davvero sostenibile, anche se è la regione più sostenibile del mondo», ha sottolineato il professore. Ma le cose potrebbero cambiare ora che la Commissione ha adottato l’Agenda 2030 come nucleo del programma politico del prossimo quinquennio. Il portavoce dell’Asvis ha spiegato che per implementare queste priorità nelle nuove policy europee bisogna utilizzare una lungimiranza strategica per valutare percorsi alternativi verso gli obiettivi finali e adottare le giuste decisioni per rafforzare la resilienza del sistema. «L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd) ha raccomandato una serie di azioni che gli Stati dovrebbero intraprendere per migliorare la coerenza delle proprie politiche con lo sviluppo sostenibile».

Il problema è che la capacità di un sistema di trasformarsi, adattarsi e assorbire gli urti va sviluppata prima che arrivi uno shock, non durante. «L’enorme sfida che i nostri Paesi e le nostre economie stanno affrontando ora è che dobbiamo sviluppare queste capacità trasformative mentre siamo colpiti dalla crisi», ha spiegato il portavoce di Asvis. «La misura della resilienza complessiva di un sistema è data dalla somma di due elementi: la resilienza degli asset e la resilienza del motore del sistema», ha continuato. In entrambi i casi le policy giocano un ruolo importante: possono guidare, allo stesso tempo, il percorso a lungo termine verso lo sviluppo sostenibile e le reazioni sul breve termine. Si tratta di cinque diversi tipi di policy: misure che prevengano gli shock; misure che preparino il nostro sistema socio-economico agli shock; misure che proteggano le persone, le aziende e le istituzioni dagli shock; misure che promuovano le capacità adattive e trasformative; e misure che trasformino il nostro sistema socio-economico.

Italia e Ue alla prova del Covid-19

L’Asvis ha adottato questo approccio per valutare le tre misure adottate dal governo italiano per far fronte alla pandemia di Covid-19 e stimare se sono in grado di guidare il Paese nella giusta direzione. In tutti e tre i decreti, “Cura Italia”, “Liquidità” e “Rilancio” è preponderante l’obiettivo di proteggere, mentre sono state intraprese pochissime azioni per promuovere, prevenire, preparare e trasformare. Il pacchetto per la ripresa “Next Generation EU”, invece, è completamente basato su questo approccio. Inoltre, misure sulla resilienza verranno incluse anche nel semestre europeo, che identifica le priorità delle politiche economiche dell’Ue. Infine, nel “Strategic Foresight Report”, la Commissione fa riferimento all’idea di misurare la resilienza sistemica, ambientale, sociale ed economica per guidare le future policy verso l’obiettivo di un’Europa più sostenibile e resiliente.

Alessia Albertin

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