sustainable development analysis di Mirova
ICT, i confini tra rischi e opportunità
Individuare il confine della sostenibilità nel settore dell’Information & Communication Technology (ICT) è un esercizio piuttosto complesso. Per via del fatto che si tratta di aziende spesso impegnate in ambiti di frontiera, dei quali non sempre si è in grado di conoscere in via diretta le potenzialità e i rischi. Per fare luce su questo “confine”, Louise Schreiber, del team Responsible investment research di Mirova ha elaborato un modello di sustainable development analysis del comparto “Information Technology: Software, Media and Telecommunications”.
«Sebbene l’ICT presenti oggi nuovi problemi per la società – si legge nell’introduzione – in particolare in termini di rispetto della privacy, le sue applicazioni possono essere un robusto veicolo per lo sviluppo sostenibile. Le soluzioni ICT possono guidare lo sviluppo economico e ampliare l’accesso alla conoscenza, particolarmente nei Paesi in via di sviluppo. Queste tecnologie hanno anche un forte potenziale di sviluppo di innovazioni ambientali e sociali, come le smart cities, le smart grids e gli smart buildings, un insieme di strumenti che potrebbero aiutarci verso una società più sostenibile».
ANALISI DI OPPORTUNITÀ E RISCHI
L’analisi si focalizza nell’individuazione di quelle che sono le opportunità e i rischi (vedi tabella 1) che si presentano per le aziende dell’ICT sul fronte sostenibile, evidenziando anche aspetti non così immediati. Per esempio, in termini di opportunità, si pensi ai software capaci di ottimizzare l’impatto: «Questo tipo di software – spiega Schreiber – rende possibile sottoporre i prodotti a test virtuali e migliorarli prima della realizzazione dei prototipi, evitando così la moltiplicazione di questi ultimi, nonché evitando l’introduzione di modelli difettosi. Arrivando così all’ottimizzazione dei prodotti in termini ambientali, di salute e sicurezza».
TABELLA 1
Fonte: grafico tratto dal report “Information Technology: Software, Media and Telecommunications” firmato Mirova
L’analisi affronta poi una serie di potenziali rischi ambientali e sociali: la protezione della privacy; la responsabilità dei contenuti e delle piattaforme digitali; la gestione (e la sostituzione) delle risorse umane; l’impatto ambientale delle infrastrutture ICT; i temi di business ethics e di governance dello sviluppo sostenibile. In relazione a quest’ultimo punto, per esempio, vengono messi in luce gli aspetti relativi a strutture capaci di coinvolgere gli stakeholder; o quelli relativi alla capacità di monitorare il valore aggiunto creato, e la sua distribuzione tra gli stakeholder.
LA DISTRIBUZIONE DEI RISULTATI
L’analisi illustra la distribuzione dei risultati delle aziende del settore Software e communication, in termini di posizionamento rischio/opportunità, in base a una scala di sei “sustainability opinion”, e mettendole a confronto con le aziende del MSCI World Index (vedi tabella 2).
TABELLA 2
Il risultato evidenzia che circa la metà delle società di questo sub-settore ICT ha una opinion di “neutral”, poiché i suoi prodotti non si denotano per avere effetti particolari in termini di accessibilità all’ICT o di aiuto alla sostenibilità di altre industrie. La quota di aziende in questo giudizio è superiore rispetto alla quota dell’indice MSCI. Discorso simile per le aziende “Positive”, ossia quelle per cui c’è una significativa e quantificabile esposizione alle opportunità sostenibili. Da notare come la quota di aziende ICT con valutazione “Risk” o “Negative” sia ridotta rispetto all’MSCI, in quanto ci sono poche aziende esposte in maniera estesa a «sustainability risk nelle proprie business line». Quindi, per chi desidera investire in sostenibilità, in questo sub-settore si possono trovare delle opportunità.
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