Google scommette sulla fusione nucleare

10 Lug 2025
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Google ha siglato con Commonwealth Fusion Systems (Cfs) un accordo per l’acquisto 200 MW di elettricità che saranno prodotti da una futura centrale a fusione nucleare. L’impianto sarà costruito in Virginia da Cfs, società nata come di spin-off del Massachusetts Institute of Technology, all’inizio del prossimo decennio. Si tratta del secondo contratto di fornitura di elettricità mai siglato nel campo della fusione nucleare dopo quello da 50 MW firmato nel 2023 da Microsoft con Helion, società sostenuta da Sam Altman che prevede di battere sul tempo Cfs rendendo operativa una propria a centrale a scopo commerciale già nel 2028.

Questo tipo di accordi arrivano in un clima di crescente competizione tra le aziende tecnologiche per assicurarsi forniture di elettricità che possano placare la fame di energia dei data center utilizzati dai loro sistemi di intelligenza artificiale.

Cfs aveva raccolto 1,8 miliardi di dollari nel 2021 da investitori tra figurava proprio Google e sta costruendo un impianto dimostrativo in Massachusetts con accensione prevista nel 2027. Google ha inoltre accettato di aumentare il suo investimento in Cfs nel prossimo round di finanziamento e ha anche firmato un’opzione per l’acquisto di energia da altre centrali a fusione che saranno costruite in futuro.

Bob Mumgaard, Ceo di Cfs ha spiegato che «l’accordo con Google è un contratto vincolante e non solo una dichiarazione di intenti. Se la centrale produrrà energia, Google sarà obbligata ad acquistarla». Mumgaard è convinto che «l’impegno di Google rappresenti un segnale forte per il mercato e possa facilitare la raccolta di nuovi capitali per la ricerca nel campo della fusione».

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