Oxfam invoca nuove politiche a favore dei piccoli agricoltori

17 Feb 2015
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Fame e povertà possono essere sradicate in tempi brevi solo se la comunità internazionale si impegnerà a sostenere seriamente la piccola agricoltura, un settore da cui dipendono due miliardi di persone e che produce la maggior parte del cibo nel mondo. Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam International interviene oggi al 38° Meeting  annuale del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) su invito del Presidente Kanayo F Nwanze. Il consiglio dei Governatori è il massimo organo decisionale  dell’Ifad, costituito da 176 Stati membri provenienti da paesi in via di sviluppo e sviluppati.

Rivolgendosi a capi di Stato, ministri e politici nella sede di Roma dell’Ifad Winnie Byanyima punta a sottolineare che i governi devono fare tutto quanto in loro potere per privilegiare investimenti di “qualità” nel settore della piccola agricoltura, regolando il contributo dal settore privato, gli aiuti e i bilanci pubblici. Solo così si potrà promuovere una crescita equa e sostenibile.

Winnie Byanyima chede inoltre che governi e investitori privati s’impegnino a rimuovere tutti gli ostacoli che rendono difficile la sussistenza dei piccoli agricoltori, inclusi i cambiamenti climatici, la disuguaglianza, le discriminazioni di genere e la totale assenza di peso politico, che rende precario il loro futuro, quando non lo oscura addirittura.

Nel suo discorso di apertura, Nwanze ha messo in luce le enormi sfide che il mondo deve affrontare, compresa quella della disuguaglianza, facendo riferimento all’ultimo report di Oxfam da cui emerge che il 48% della ricchezza mondiale è nelle mani del solo 1% della popolazione. Inseguire unicamente gli obiettivi di crescita economica in un settore come quello agricolo – che vale 2.400 miliardi di dollari – può lasciare indietro le popolazioni più povere.

 

 

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