Shell, l’assise si accende sul climate

23 Mag 2018
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Si è svolta ieri l’attesa assemblea annuale della  Royal Dutch Shell. A una settimana dall’assise infatti,  il gruppo di “Follow This” aveva raggiunto i media di ogni parte del mondo per far conoscere i temi dell’incontro annuale,  tra cui una risoluzione sull’allineamento al trattato di Parigi (leggi l’articolo di ETicaNews “Shell, occhio all’engagement capillare”).

I grandi investitori della compagnia petrolifera hanno aumentato la pressione per un impegno della società verso forti target di riduzione delle emissioni di gas serra.

Durante l’assemblea, riferisce Reuters, il ceo del colosso petrolifero Ben van Beurden ha affermato che l’azienda si è prefissa ambiziosamente di dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2050 e di espandersi nelle energie rinnovabili, obiettivi definiti rivoluzionari per l’industria del petrolio. «Nessun altro — ha affermato van Beurden — ha fatto di più, si tratta di un abiettivo seriamente ambizioso». Se i piani di Shell sono stati accolti con apprezzamento, un maggior numero di grandi invetsitori ha però espresso l’urgenza che la compagnia fissi target ambiziosi di riduzione sulle emissioni di carbonio anche sulla produzione di petrolio e gas e  non solo sui carburanti che vende nel mondo.

Allo stesso tempo il board di Shell ha chiesto agli azionisti di votare contro la risoluzione presentata dal gruppo di attivisti Follow This che chiedeva target più ambiziosi per una riduzione delle emissioni che fosse in linea con il goal deciso dall’Accordo di Parigi nel 2015, ossia limitare il riscaldamento globale ben sotto i due gradi Celsius. Van Beurden ha voluto mettere in guardia che una scelta di questo tipo avrebbe messo in pericolo gli sforzi di Shell per adattarsi alla transizione in corso nel mondo dell’energia. «La reputazione di una società — ha affermato — è irrevocabilmente legata ai target…Nessuno può prevedere come la transizione energetica andrà a finire». La compagnia ha avuto il supporto di circa il 94% degli azionisti nel non fissare specifici target di riduzione delle emissioni.

 

 

 

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