NN IP analizza il potenziale dei veicoli elettrici

Le auto andranno a green bond

21 Ott 2019
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I green bond potrebbero contribuire a finanziare la rivoluzione dei trasporti. E spingere, in modo particolare, il comparto dell’auto elettrica. A rilevarlo un’analisi di NN Investment Partners che esamina il settore alla luce degli obiettivi climatici stabiliti dall’Accordo di Parigi. A oggi, all’interno dell’intero settore dei trasporti, è quello su strada che contribuisce di più alle emissioni di Co2. Nel 2016, ha determinato il 21% alle emissioni totali dell’Unione europea, con le automobili che da sole hanno prodotto circa il 12% di Co2. L’Ue ha già fissato una serie di obiettivi per l’emissione media su tutta la gamma di nuove autovetture a 95g CO2/km entro il 2021, e punta a un’ulteriore riduzione del 15% entro il 2025, e del 37,5% entro il 2030, prevedendo pesanti sanzioni per le case automobilistiche che non rispettano questi obiettivi.

In parallelo le stesse case automobilistiche europee hanno iniziato ad accelerare il passaggio all’alimentazione elettrica per i loro veicoli e diverse aziende hanno già reso noti gli obiettivi e le strategie relativi.

Piani di investimento delle case automobilistiche europee e obiettivi di vendite di veicoli elettrici (EV) *

Nei prossimi anni, il raggiungimento di questi obiettivi richiederà investimenti per miliardi di euro, sia in nuove tecnologie sia negli impianti di produzione. In questo contesto, il mercato dei green bond rappresenta una potenziale fonte di finanziamento molto efficace per consentire alle case automobilistiche di raggiungere i loro obiettivi di veicoli elettrici e, in ultima analisi, per contribuire alla riduzione di carbonio a livello globale.

IL RUOLO DELLE OBBLIGAZIONI VERDI

Negli ultimi anni, i green bond hanno svolto un ruolo importante nel finanziamento di attività e progetti a basse emissioni di carbonio e resilienti ai cambiamenti climatici. In base a studi e valutazioni interne di NN IP, circa il 18,5% dei proventi derivanti dai green bond viene utilizzato nel trasporto a basse emissioni di carbonio.

Finora, tuttavia, soltanto un green bond denominato in euro è stato emesso da una casa automobilistica (600 milioni di euro da Toyota nel 2017).

Di recente, il Technical expert group (Teg), creato nell’ambito del Piano d’Azione per la finanza sostenibile dell’Unione europea, ha pubblicato nuove raccomandazioni per attività idonee all’attenuazione dei fenomeni climatici nella tassonomia dell’Ue. In caso di implementazione di questa tassonomia, soltanto le auto a emissioni zero o basse (inferiori a 50g Co2/km) potranno essere finanziate attraverso i proventi derivanti dai green bond. In base alle tecnologie attuali, soltanto i veicoli completamente elettrici, a celle a combustibile e alcuni veicoli ibridi plug-in saranno conformi a questo limite. Poiché molte case automobilistiche stanno lanciando molti nuovi modelli ad alimentazione elettrica, i green bond  paiono un strumento ideale per finanziare le vendite di questi veicoli.

TRE MODALITÀ DI UTILIZZO DEI PROVENTI

Oltre a finanziare le vendite di veicoli elettrici, NN IP ha individuato tre modalità di utilizzo dei proventi derivanti dai green bond da parte delle case automobilistiche per sostenere i trasporti a basse emissioni di carbonio: piattaforme dedicate alla produzione di VE, infrastrutture per la ricarica, produzione e riciclo delle batterie.

Piattaforma di produzione dedicata per veicoli elettrici

Data la complessità dei componenti e le differenze tra modelli, produrre un’auto è un processo molto complicato. Per molto tempo, le case automobilistiche hanno utilizzato le stesse linee produttive per fabbricare modelli e motori  diversi e, di conseguenza, allo stato attuale non sono in grado di individuare facilmente le spese in conto capitale correlate alla produzione di veicoli a emissioni zero o basse.

Tuttavia, alcune case automobilistiche stanno ormai costruendo piattaforme di produzione dedicate per nuovi veicoli elettrici (tra cui MEB di Volkswagen ed Electric Vehicle Architecture di Daimler). Questo sviluppo consentirà di identificare progetti relativi alla produzione di veicoli a emissioni zero o basse. Questi ultimi rientrerebbero nella categoria dei progetti a basse emissioni di carbonio e resilienti ai cambiamenti climatici, il che li renderebbe idonei ad essere finanziati dai  green bond.

Infrastrutture per la ricarica

L’insufficienza di infrastrutture pubbliche per la ricarica resta una sfida fondamentale per aumentare la penetrazione sul mercato di veicoli elettrici. La Figura 1 mostra che il livello di densità dei connettori pubblici per la ricarica presenta differenze significative tra i Paesi Ue. A fine del 2018, a livello globale c’erano 7,9 veicoli elettrici in circolazione per ogni punto pubblico di ricarica (dati Bloomberg Nef). Per mantenere il rapporto a un livello ragionevole, dato l’elevato tasso di crescita dei veicoli elettrici, Bloomberg Nef prevede che potrebbero essere necessari tra 2 e 5 milioni di punti di ricarica a livello globale (rispetto ai 632mila del 2018).

Numero di veicoli elettrici (dimensione della bolla), numero di connettori pubblici di ricarica e densità delle infrastrutture di ricarica

Oltre alle società di servizi pubblici e a quelle petrolifere, le case automobilistiche svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione di infrastrutture di ricarica (ad esempio Ionity, una joint venture istituita dalle case automobilistiche tedesche). Dati gli ingenti investimenti richiesti per i nuovi punti di ricarica, le case automobilistiche potrebbero avvalersi dei green bond per finanziare questi progetti di investimento.

Approvvigionamento, produzione e riciclo delle batterie

Le batterie rappresentano ancora la componente più costosa nell’universo dei veicoli elettrici. La maggior parte delle case automobilistiche esternalizza la produzione di celle delle batterie a fornitori, ma sviluppa internamente le tecnologie e le capacità produttive dei pacchi batteria. I proventi derivanti dai green bond potrebbero potenzialmente aiutare le case automobilistiche a finanziare la produzione di pacchi batteria.

Inoltre, con l’aumento del numero di veicoli elettrici aumenta anche la quantità di batterie esaurite, e ciò potrebbe avere serie ripercussioni ambientali. Il riciclo delle batterie potrebbe rappresentare una soluzione efficace per attenuare l’impatto negativo derivante dalle batterie esaurite.  Le case automobilistiche possono riciclare le batterie offrendo loro “una seconda vita” così da recuperare energia. I green bond sarebbero anche uno strumento ideale per finanziare tali progetti.

PRODUTTORI AUTO ANCORA INDIETRO NELLE EMISSIONI DI GREEN BOND

L’universo dei green bond si è ampliato in modo significativo negli ultimi anni, con un numero maggiore di aziende che sono entrate in gioco. Tuttavia, i produttori di automobili e i gruppi appartenenti al settore dei trasporti hanno emesso complessivamente meno del 3% del volume totale di obbligazioni corporate in circolazione nel 2019. Poiché è dimostrato che il settore dei trasporti è al secondo posto in termini di contributi più significativi alle emissioni globali a effetto serra (GHG), il mercato si aspetta che le case automobilistiche facciano la loro parte a livello di sforzi per attenuare i cambiamenti climatici, convertendo i loro modelli commerciali a mezzi di trasporto a basse emissioni di carbonio.

In NN Investment Partners, siamo impegnati in pratiche di engagement con potenziali emittenti di green bond, in particolare all’interno dei settori emergenti. Intratteniamo costantemente relazioni con i produttori di automobili relativamente ai loro investimenti ecocompatibili, e recentemente abbiamo discusso di emissione di green bond con una nota casa automobilistica tedesca. Crediamo fermamente nel potere del dialogo bilaterale per guidare le decisioni degli emittenti e offrire loro consulenza sulle migliori pratiche di mercato. Cerchiamo inoltre di fornire informazioni ai potenziali emittenti sull’eventuale utilizzo dei proventi derivanti dai green bond e in quali attività ecocompatibili potrebbero essere investiti, al fine di garantire l’effettiva eco-sostenibilità delle obbligazioni. Attraverso questi sforzi di engagement, cerchiamo di ampliare il mercato dei green bond e di aumentare la diversificazione e il grado di compatibilità ambientale dei green bond disponibili.

* A esclusivo scopo illustrativo. Il nome della società, gli approfondimenti e le argomentazioni sono forniti a titolo di esempio, e non costituiscono alcuna raccomandazione ad acquistare, detenere o vendere il titolo

 

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