Barclays, nuovo metodo per gestire i rischi nature-related

30 Set 2025
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Secondo un’analisi di Barclays, la perdita di natura e biodiversità potrebbe ridurre fino al 25% i guadagni del settore minerario e del 10% quelli delle aziende energetiche nei prossimi cinque anni, a causa dell’aumento dei costi di produzione e le interruzioni operative causate dai cambiamenti politici e dal peggioramento delle condizioni ambientali.

La banca ha condotto uno stress test su 250 miniere e 9mila impianti energetici di clienti europei, evidenziando due tipologie di rischi: rischi di Transizione (aumento dei prezzi dell’acqua, norme ambientali più severe, aree protette più estese), che colpiscono in particolar modo il settore mining; rischi Fisici (siccità e alluvioni), più rilevanti per le Power company.

L’indagine ha evidenziato che:

  • la disponibilità di dati a livello settoriale è frammentaria. Sono necessarie metriche di impatto standardizzate nature-related, insieme a framework coerenti;
  • i rischi finanziari legati alla natura sono potenzialmente rilevanti: entrambi i campioni hanno registrato un potenziale impatto cumulativo sui guadagni nell’arco di cinque anni. L’entità del rischio legato alla natura dipende dal settore, dai tipi di produzione e dall’ubicazione dei siti;
  • la natura e il clima sono interconnessi e la loro interazione e i rischi associati devono quindi essere valutati insieme. Ciò richiederà lo sviluppo di scenari integrati clima-natura;
  • l’engagement e la collaborazione sono fondamentali per progredire: lo sviluppo e la standardizzazione dei dati, dei quadri di riferimento e delle linee guida per promuovere il progresso richiederanno la collaborazione intersettoriale tra organismi industriali e organismi di normazione, responsabili politici, istituzioni finanziarie e aziende.

La comprensione dei rischi legati alla natura e delle modalità per includerli nei modelli economici e finanziari è ancora agli inizi. Per questo la Banca ha sviluppato una nuova metodologia basata sul framework Leap della Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (Tnfd), con l’obiettivo di calcolare i rischi finanziari legati alla natura su portafogli di grandi dimensioni.

Barclays ha affermato che il suo lavoro sulla natura la aiuterà anche a identificare opportunità di finanziamento, con un gap di finanziamento della biodiversità stimato in 700 miliardi di dollari all’anno.

«La perdita accelerata di biodiversità e il degrado degli ecosistemi sono ormai ampiamente riconosciuti come rischi sistemici, che si stanno concretizzando sempre più nelle attività dei nostri clienti – ha dichiarato Marie Freier, Head of Sustainability del gruppo Barclays -. Speriamo che condividendo il nostro lavoro potremo avviare un dibattito nel settore che consentirà di tradurre le considerazioni sulla natura in intuizioni significative e quantificabili che possano aiutare sia le aziende che le istituzioni finanziarie e, in ultima analisi, sostenere economie resilienti, sostenibili e prospere».

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