Carbon Tracker: Eni prima per obiettivi di riduzione della Co2

26 Giu 2020
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Eni è la prima tra le sette maggiori società del settore Oil&Gas per quanto riguarda la conformità dei suoi obiettivi climatici aziendali con gli Accordi di Parigi sul clima. Lo rivela l’analisi “Absolute Impact: Why oil majors’ climate ambitions fall short of Paris limits” pubblicata dal think tank non profit londinese Carbon Tracker, specializzato nella ricerca dell’impatto dei cambiamenti climatici sui mercati finanziari.

Basandosi su un suo recente lavoro di analisi delle ambizioni delle aziende, Carbon Tracker ha definito alcuni “Hallmarks of Paris Compliance” (marchi distintivi della conformità con gli obiettivi dell’accordo di Parigi) e ha utilizzato questo framework per ricavare una classifica relativa delle sette major del settore petrolio e gas (più Equinor e Repsol), sulla base dei loro obiettivi climatici aziendali.

Eni è in cima alla classifica in base alla sua struttura e ai suoi obiettivi strategici e a quelli a intermedi, in particolare riguardo la riduzione del 30% delle emissioni assolute di gas serra a monte entro il 2035. Inoltre, la società prevede di ridurre dell’80% le emissioni assolute legate ai prodotti energetici venduti, siano essi derivanti da produzioni proprie o acquistati da terzi, entro il 2050.

In coerenza con la strategia di transizione, Eni ha lanciato una nuova organizzazione a giugno 2020. La nuova struttura prevede due nuove Direzioni Generali: Natural Resources, per la valorizzazione sostenibile del portafoglio upstream oil&gas, per l’efficienza energetica e la cattura della CO2, e Energy Evolution, per l’evoluzione dei business di generazione, trasformazione e vendita di prodotti da fossili a bio, blue e green (ne abbiamo parlato nella news Chiesa metodista, Eni osservata speciale).
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