Cometa vota anche in Apple. Contro il ceo e i super salari

13 Mar 2023
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Il Fondo Cometa ha messo nel mirino anche Apple. La scorsa settimana, nell’ambito della propria Politica di Voto, il principale fondo pensione italiano, con circa 450mila aderenti e 13 miliardi di risparmio previdenziale gestito, è intervenuto nell’assemblea degli azionisti di Apple votando su 9 punti all’ordine del giorno per difendere i diritti dei lavoratori, l’equità retributiva e la trasparenza nella governance aziendale sulla base dei princìpi fondanti il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori metalmeccanici. Cometa ha espresso il suo voto per un pacchetto di azioni Apple dal valore di 65 milioni di dollari.

In dettaglio, intervenendo in merito all’elezione di 9 componenti del consiglio di amministrazione, Cometa si è opposto alla rielezione di Tim Cook a ceo e di Art Levinson a presidente a causa delle gravi preoccupazioni che permangono sulla piena libertà sindacale e sul pieno rispetto dei diritti umani lungo la catena dei fornitori Apple.

Il Fondo ha inoltre espresso voto contrario in materia di sostenibilità nelle remunerazioni, opponendosi ai compensi del ceo, pari a 1.177 volte salari e stipendi mediani dei lavoratori. Inoltre, la scheda relativa agli obiettivi Esg viene comunicata solo ex-post, impedendo quindi una chiara valutazione dell’allineamento del bonus del CEO con criteri di sostenibilità
Voto contrario anche alla rielezione dei consiglieri di amministrazione non indipendenti, in quanto serie preoccupazioni sorgono sulla composizione del consiglio di amministrazione perché non composto in maggioranza da consiglieri strettamente indipendenti secondo le definizioni internazionalmente riconosciute. I consiglieri non-indipendenti sono in carica da oltre 12 anni (Apple non applica alcun limite alla durata del mandato nella definizione di indipendenza).

Nei giorni precedenti, il Fondo Cometa era intervenuto nelle assemblee degli azionisti di altre sei aziende: Siemens AG, Compass Group Plc e Deere & CO, Novozymes A/S, Novartis AG e Johnson Controls. L’obiettivo, quest’anno, è di votare complessivamente in 200 società quotate.

 

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