Concessionarie dell’azzardo e finanza, giù il velo sugli intrecci

8 Ott 2015
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Perché ci indigniamo davanti all’ennesima notizia di suicidio di un azzardopatico, di nuove slot-machine per bambini o di un maxi sequestro da milioni di euro della Ndrangheta ripuliti con i proventi “legali” dei Mini Casinò e non ci indigniamo se la nostra banca alimenta queste dinamiche con i nostri risparmi? Perché partecipiamo alle manifestazioni per chiedere che i nostri quartieri ospitino meno sale da gioco, che di gioco non hanno nulla, e più negozi, spazi pubblici e librerie e non esigiamo dalla nostra banca che i nostri soldi non siano complici di questi scempi?

Domani, venerdì 9 ottobre a partire dalle 19.00 alla Casetta Rossa (a Roma, quartiere Garbatella), il Gruppo di Iniziativa Territoriale dei Soci del Lazio di Banca Popolare Etica, il presidio di Libera IV Municipio “Francesco Borrelli”, il Movimento SlotMob ed Econo)mia:)Felicità propongono un incontro in cui verranno affrontati gli intrecci fra il sistema finanziario e quello delle concessionarie dell’azzardo con Umberto Rapetto, ex Comandante del Nucleo Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, informatico, giornalista e scrittore e Leonardo Becchetti, economista, esperto di finanza etica a livello internazionale, presidente del Comitato Etico di Etica SGR.

Si tratta del secondo appuntamento di un percorso formativo volto a responsabilizzazione i risparmiatori (il primo  delineato il legame tra finanza e mafie) sull’enorme flusso di denaro e crediti, spiega una nota degli organizzatori,  «che gli istituti bancari hanno garantito a tutte le concessionarie dell’azzardo senza che nessuno, direttori, lavoratori e clienti, si rendesse conto degli effetti che si delineavano».

Alla fine del percorso formativo, il 23 ottobre 2015, la giornata internazionale della finanza etica, i risparmiatori che vorranno passare all’azione potranno partecipare al BANKMOB: un momento di azione collettiva in cui insieme più persone decideranno di chiudere i propri conti correnti presso le banche che non li rappresentano per aprirli in una banca più coerente con i propri valori.

 

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