STUDIO FOTOGRAFA LE TIPOLOGIE DI RISCHIO LEGALE

Perché l’Esg va in tribunale

25 Gen 2021
Notizie ESG Governance Commenta Invia ad un amico
Un paper dell’Environmental Law Institute avverte sull’importanza del coinvolgimento del dipartimento legale nelle tematiche Esg e sulla necessità di maneggiare con attenzione la performance e le affermazioni Esg. Attenzione agli attacchi “creativi”

Mentre aumenta la disclosure di sostenibilità, parallelamente crescono le richieste legali collegate ai dati Esg. Le aziende sono messe sotto pressione su due fronti: le cause legate a dichiarazioni non veritiere e omissioni sui fattori Esg; cause legate alla performance Esg. Un paper dell’Environmental Law Institute (“Growing Esg risks: the rise of litigation”) traccia un interessante quadro delle casistiche collegate ai rischi legali Esg indicando che se da un lato i ricorrenti in giudizio hanno avuto crescente successo legale nello sfidare le società, dall’altro si sono state proposte teorie fantasiose per attaccare direttamente le aziende per supposte mancanze nella performance o nella operatività legata agli Esg. In entrambi i casi, si è cercato di rendere le aziende responsabili anche per la cattiva condotta della catena di fornitura. Queste evidenze segnalano, precisa il paper, «la necessità di maneggiare con attenzione i programmi, la performance e le affermazioni in ambito Esg».

Il nuovo ruolo del dipartimento legale

La tendenza individuata dal paper mette in rilievo come il dipartimento legale sia oggi pienamente coinvolto negli sviluppi Esg. Il che comporta un cambio di passo rispetto alla percezione storica della sostenibilità, concepita dalle imprese come una attività volontaria, fondamentalmente priva di rischio legale o di mercato. Come risultato di questo, la gestione e supervisione di queste attività e rendicontazioni spesso veniva attuata in maniera libera rispetto alla supervisione e all’interferenza del dipartimento legale. Al contrario, oggi lo scrutinio a cui sono sottoposte le aziende è aumentato sensibilmente e questo ha generato la crescita delle cause legali legate agli Esg. Iniziative diverse e in espansione, che cadono in generale in due categorie collegate: 1) azioni che mettono in discussione la veridicità delle affermazioni Esg sulla base principalmente della condotta Esg di un’azienda; 2) cause che contestano direttamente le attività e le performance dell’azienda. Entrambe mettono sotto giudizio la performance Esg della società, ma nelle cause legate alle dichiarazioni l’oggetto è il supposto disallineamento tra la condotta e quando dichiarato; nelle cause legate alla condotta, è quest’ultima a essere messa direttamente sotto accusa.

Le tipologie di causa

Nella seconda categoria, le impugnazioni legali più diffuse hanno riguardato supposti impatti o cattive condotte riguardanti il clima e i diritti umani. I tentativi di bollare le aziende con responsabilità per danni climatici sono stati decisamente infruttuosi. «Tuttavia – afferma il paper – questo non ha diminuito l’appetito per queste cause, anzi ha spinto i ricorrenti a costruire teorie rivisitate e creative alla ricerca di una strada percorribile».

Per contro, sebbene sono state meno in numero, le cause riguardanti i diritti umani hanno sperimentato un maggior supporto, soprattutto per il supporto nello statuto a certe tipologie di affermazioni. «Malgrado i risultati ottenuti fino a oggi – afferma il paper  – è probabile che tali azioni non solo aumentino ma anche espandano le loro aree di azione alla luce dell’ascesa dell’importanza di mercato e finanziaria delle considerazioni Esg».

Per quanto riguarda la prima categoria (azioni che mettono in discussione la veridicità delle affermazioni Esg sulla base principalmente della condotta Esg di un’azienda), i ricorrenti sono stati persino più aggressivi sostenendo che «le affermazioni di un’azienda sulla performance Esg sono fuorvianti, sbagliate o sostanzialmente incomplete». A fronte di reporting Esg sempre più corposi e dettagliati, si è creato un terreno fertile per iniziative che «testassero la legalità delle promesse Esg, della performance e degli impegni, generalmente attraverso la messa in discusione dell’accuratezza delle dichiarazioni sui prodotti e delle affermazioni sulla pefromance contenute nel reporting aziendale».

Ecco che, insieme all’ampliarsi delle dimensioni della disclosure, si sono ampliate parallelamente le teorie utilizzate, dalla frode dei consumatori a quella finanziaria. «Se la percorribilità legale di tali teorie non è chiara  ̶  si legge nel report  ̶ , è invece chiaro che più cause saranno avviate e più cause avranno successo nel mettere le aziende pubblicamente in imbarazzo».

I trend individuati

Il paper, che esplora gli sviluppi delle cause Esg, individua quindi alcuni precisi trend: «Le cause continuano a montare, riflettendo l’aumento di teorie fantasiose con maggiore attenzione ai dettagli fattuali. Dichiarazioni affermative pongono un rischio maggiore delle omissioni, e gli impegni (“commitment”) sono chiaramente più problematici dei “goal” aspirazionali. Inoltre, le dichiarazioni e le promesse relative alla performance dei fornitori sono sempre più vulnerabili, mettendo alla prova le aziende nell’assicurare un’informazione accurata». Similmente, teorie creative sono messe in campo per dimostrare una responsabilità diretta per supposte spiacevoli condotte Esg.

Infine, fa notare il report, con l’esplosione dei fondi Esg non potrà che aumentare il rischio legale Esg associato a informazioni incomplete o inaccurate o associato a performance deludenti. «In breve – conclude il paper  – il futuro percorso Esg per le imprese si farà sempre più scivoloso, con un aumento della pressione per assicurare programmi completi che ottengano una performance Esg di alto livello accompagnata da dichiarazioni e comunicazioni Esg che siano accurate, complete e allineate».

 

0 commenti

Lascia un commento