Enel unica italiana tra le “Change the World” di Fortune

1 Set 2015
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Enel raccoglie il risultato dello sforzo annunciato in termini di centrali a carbone. Il gruppo, infatti, ha comunicato di essere stato stato inserito tra le prime cinque aziende della lista “Change the World” di Fortune, la nuova classifica che premia le imprese che hanno inserito tematiche sociali all’interno della propria strategia di business. Il gruppo, unica utility e la sola azienda italiana a figurare nell’elenco, si è classificato quinto su 50 aziende selezionate dalla rivista americana ed è stata premiato da Fortune per la sua capacità di «abbattere gli ostacoli per lo sviluppo dell’energia pulita».

La rivista elogia Enel, spiega una nota della società, per la sua azione di leadership nella rivoluzione delle rinnovabili, un risultato che di solito «ci si aspetta da piccole ed ambiziose aziende più che da giganti consolidati», e sottolinea come le fonti rinnovabili abbiano contributo al 38% della generazione del gruppo nel 2014, percentuale che Enel ha intenzione di portare al 48% nei prossimi quattro anni. Ad attirare l’attenzione e il plauso di Fortune è stato anche l’impegno dell’amministratore delegato Francesco Starace per rendere Enel “carbon neutral” entro il 2050.

La lista Change the World creata da Fortune, mira a promuovere l’idea che il capitalismo vada celebrato per la sua capacità di apportare benefici. Per questo, Fortune e la società di consulenza non-profit ed attiva nel sociale Fsg, hanno arruolato un piccolo esercito di imprese, accademici ed esperti del non-profit di tutto il mondo per segnalare le aziende che promuovono il bene comune come parte della loro strategia. Fortune, il team congiunto di Fsg e Shared Value Initiative hanno passato a setaccio oltre 200 candidati in base a quattro criteri: il grado di innovazione aziendale, il loro impatto misurabile su un’importante sfida sociale, il contributo delle attività “shared-value” sulla redditività e sul vantaggio competitivo dell’azienda, e l’importanza di queste attività rispetto al business. I giornalisti di Fortune hanno ulteriormente esaminato i candidati, prima di stilare la lista finale dei 50, sulla base del reporting e delle analisi disponibili.

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