i bond verdi prossima frontiera dell’investimento sri

Esg, oggi la scommessa è green

2 Apr 2016
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NN_IP_logo_web«I green bond rappresentano il prossimo step di sviluppo degli investimenti responsabili basati su strategie Esg». È la tesi di un recente report di NN IP, che spiega perché queste obbligazioni sono un’opportunità da cogliere nell’ambito delle più vaste strategie di finanza Sri (vedi analisi precedente). «I green bond – prosegue NN IP – hanno caratteristiche rischio-rendimento di livello investment grade». E, rispetto ad altri investimenti a impatto sociale, «offrono ancora maggiore liquidità».

Il report di NN IP, nel quale si ripercorre anche una sintetica storia dell’affermarsi di questo genere di investimento (per approfondire, vai all’articolo “Si fa presto a dire Green Bond“), spiega che uno dei fattori per cui i green bond possono offrire un vantaggio rispetto, appunto, ad altre obbligazioni investment grade, è che «abitualmente garantiscono maggiore trasparenza nel reporting e sulla destinazione delle risorse raccolte». Questi fattori sono discriminanti nel valore del green bond. La stessa Moody’s che, nei giorni scorsi, ha pubblicato i propri standard di valutazione delle obbligazioni verdi, ha inserito “uso”, “reporting” e “valutazione del progetto sottostante” tra le variabili che incidono sul giudizio.

Da parte sua NN IP spiega che «esistono 50 sfumature di green» a seconda di come viene gestito il bond e i suoi proventi (vedi tabella).

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Di conseguenza, la scelta del gruppo è quella di lavorare unicamente con obbligazioni che rispettino tutti i Green Bond Principles (GBP) definiti dalla International Capital Market Association (ICMA). Non si ammette, cioè, nessuna deroga (vedi tabella).

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«NN IP – si legge nel report – sta mettendo a frutto in questo comparto un’esperienza di 15 anni negli investimenti sostenibili, e si sta preparando a diventare un leading player nel mercato dei green bond». Per farlo «crediamo che gli emittenti che sono meglio preparati a cambiare il mondo possano avere migliori performance di quelli che ignorano il climate change».

Il risultato, appunto, è che NN IP si propone di distinguere tra emittenti davvero green ed emittenti che fanno greenwashing. Senza risparmiarsi un’accusa: «Diverse istituzioni finanziarie che sono tra i maggiori investitori del fossil fuel, di recente hanno emesso green bond. Ci chiediamo come una società sia credibile nell’emettere un green bond mentre una larga parte del suo bilancio è dedicata a finanziare progetti che danneggiano l’ambiente».

«Noi crediamo – conclude il report – che foglie verdi crescano su alberi verdi. Per questo, cercheremo sempre di escludere questo genere di emittenti dal nostro universo di green bond».

Per approfondire il background storico della diffusione dei Green Bond, leggi anche l’articolo “Si fa presto a dire Green Bond“.

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