cronache da salone.sri 2025

Esg oltre Omnibus, show me the money

4 Dic 2025
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La conferenza di apertura della X edizione di salone.SRI traccia il futuro dopo la "deregulation". Il messaggio di istituzioni e operatori è forte: si perde l'appoggio della norma, ma si guadagna in sostanza. Gli Egs sono ormai integrati nel sistema

Dopo Omnibus, gli anti-Esg, lo spiazzamento sui listini legato a oil e armi, cosa resta dei fattori environmental, social e governance? Resta l’aspetto cruciale, quello per cui, vent’anni fa, l’acronimo è stato “coniato” nell’ambito delle Nazioni Unite: show me the money. Ovvero, gli Esg sono un fattore per creare business: svilupparlo e migliorarlo. Lo sostengono in modo chiaro le authority tecniche europee, per le quali la sostenibilità è un pezzo, non sostituibile, di ingranaggio. Ma lo confermano anche gli operatori bancari e finanziari, per cui gli Esg, in prospettiva, si liberano (finalmente) dall’abbraccio soffocante della compliance per integrarsi appieno nelle strategie. Insomma, la retromarcia europea, davvero senza prevedenti nel parere dei legali, di norme Esg troncate “politicamente” prima del loro completo dispiegamento, sembra tradursi in una occasione di rilancio per gli Esg.

Il messaggio, positivo e convincente, è emerso nella conferenza Gli Esg oltre Omnibus: show me the money che ha aperto la decima edizione di salone.SRI, lo scorso 18 ottobre in Borsa Italiana. Sul palco, il primo intervento è stato quello di Gianluca Manca, esperto per l’European Banking Federation, in quanto coinvolto nel paper “Show me the money” e, soprattutto, nella genesi dell’acronimo Esg due decenni fa. Manca ha ricordato l’entusiasmo quanto i fattori di sostenibilità sono passati dalla fase “volontaria” all’integrazione negli obiettivi politico-legislativi della Ue. E non ha nascosto il disappunto nel vedere l’attuale disimpegno del legislatore, pur nella convinzione che questo disimpegno riporti nelle mani degli operatori il proprio destino in chiave sostenibile.

La discussione è poi stata aperta dall’intervento di Fabio Tamburrini, Senior Financial Stability Expert della Bce, per il quarto anno presente a salone.SRI. Cui è seguita la tavola rotonda con Fabio Guerrieri, Director ESG Financial Services di PwC, Silvia Romanelli, Managing Partner della sede di Roma dello studio legale Fivers, e Lauretta Filangieri, Responsabile Sostenibilità di Intesa Sanpaolo Assicurazioni.

IL VULNUS DELLA NARRATIVA UE

«È lecito chiedersi – ha esordito Tamburrini – se adesso la finanza sostenibile sia al tramonto. La mia risposta è inequivocabilmente no. E il motivo è che il tema rimane vitale perché è strettamente legato alla Transizione verde, la quale, a sua volta, continua a essere una priorità strategica per l’Unione Europea. Perciò l’importanza della finanza sostenibile non sta svanendo, al contrario». Certo, gli attacchi sono stati evidenti. Ma attenzione, ha evidenziato l’economista, la complessità normativa era effettivamente eccessiva. Il problema di Omnibus va oltre i tagli alle regole, ed è «la narrativa con cui è stata presentata, che vede la rendicontazione di sostenibilità e, in generale, tutti i temi di finanza sostenibile, come intralci alla competitività». Una narrativa «che è stata molto stressata da chi aveva interesse a stressarla». Viceversa, ha spiegato Tamburrini, «c’è un limite oltre il quale la riduzione degli obblighi indebolisce il funzionamento del mercato e riduce la disponibilità di informazione per le entità finanziarie». L’economista ha concluso sottolineando che «c’è un valore sociale, come nel reporting finanziario, anche nella rendicontazione di sostenibilità, perché riduce le simmetrie informative, e rende disponibili al mercato informazioni essenziali per le decisioni economiche».

RISCHIO E MATERIALITÀ AL CENTRO

Dunque, cancellare gli Esg significherebbe cancellare rischi che sono ormai ben chiari e tangibili. Per questo, ha proseguito Guerrieri, «le autorità di vigilanza hanno mantenuto la loro posizione e la loro lente di ingrandimento su queste tematiche». Il punto di condensa del concetto “show me the money”, ha proseguito, è che «esiste una logica di rischio che va oltre la compliance, e che ormai poggia sul concetto di materialità finanziaria». Certo, sono concetti complessi. E questo aspetto porta alla sfida attuale e futura che «oggi sembra il classico elefante nella stanza: il patrimonio della conoscenza e della formazione».

REVISIONI SENZA PRECEDENTI

Si è generato, quindi, un distacco tra le posizioni del legislatore e quelle degli operatori. Una situazione quanto mai insolita, ha puntualizzato Romanelli, nella recente esperienza normativa europea, e che si può ricondurre a quattro aspetti: 1) la revisione del contesto normativo avviene “a caldo”, a brevissimo dall’approvazione delle direttive e prima di una loro piena implementazione, di un loro test e di un loro collaudo; 2) il quadro normativo viene sostanzialmente stravolto per ragioni di conflitto politico; 3) la contrapposizione aperta di giurisdizioni che fa sì che chi opera nel contesto europeo abbia delle norme e chi invece opera in America addirittura sia stimolato a disattenderle; 4) nelle fasi di revisione della normativa gli affinamenti, abitualmente, sono tecnici, sono di omogeneizzazione, sono di ottimizzazione degli oneri amministrativi, qui invece assistiamo nel giro di pochi mesi a stravolgimenti strutturali e complessivi.

GLI EFFETTI COLLATERALI POSITIVI

In ogni caso, l’attuale fase di arretramento normativo, ha anche effetti positivi. La sostenibilità, ha ricordato Filangieri, «non è solo adempimenti normativi, non è solo decarbonizzazione dei portafogli, ma è molto molto di più. È buona governance, è evoluzione del sistema dei rischi, è innovazione finanziaria, è innovazione di prodotto, è favorire l’inclusione sociale, la cultura, l’attenzione anche al futuro e a come costruire oggi i meccanismi che aiutino le imprese e le persone a vivere meglio».  Insomma, ha concluso, «siamo stati un po’ prigionieri di questa narrativa dell’adempimento, adesso siamo liberi di andare ad aprire una narrativa che è più basata sull’impatto».

Guarda di seguito la registrazione integrale del panel di salone.SRI 2025 a Palazzo Mezzanotte del 18 novembre 2025
Tutte le registrazioni sono disponibili anche sul sito di salone.SRI

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