Et.Analist/ State Street: «Covid-19. Le 4 dimensioni Esg»

26 Mag 2020
ET.Analist Commenta Invia ad un amico

ET.Analist è lo spazio in cui ETicaNews raccoglie i contributi di analisti, asset manager e studiosi che fanno il punto su temi specifici del mondo della finanza sostenibile. Nell’ultimo numero (Finanza Sri, ultimi report degli analisti/ 16) Carlo M. Funk, Head of Emea Esg Investment Strategy di State Street Global Advisor, nel documento “COVID-19 and ESG: Four Dimensions” identifica quattro dimensioni su come la pandemia di Covid-19 può influenzare l’adozione dell’Esg.

Se si considerano i tassi di crescita percentuale, gli investimenti Esg sono tra le aree in più rapida crescita della finanza. Ma in termini assoluti, non sono ancora mainstream. StateStreet si chiede quindi se l’attuale pandemia porterà a un’ulteriore accelerazione di questa tendenza o se la rallenterà. Se da un lato c’è chi ritiene che il sentiment intorno all’adozione dell’Esg sarà positivo, alcuni commentatori ne dubitano, e ritengono che sia un “nice to have” su cui aziende e investitori non avranno il lusso di concentrarsi. State Street ha quindi individuato quattro dimensioni su come la pandemia di Covid-19 può influenzare l’adozione dell’Esg: il significato dei criteri Esg; l’impatto sulle iniziative per il clima; le prestazioni Esg; management e engagement.

Nel primo caso, la crisi ha fatto emergere l’importanza dei valori Esg, in particolare la dimensione sociale e di governance. Alla luce del Sustainability Accounting Standards Board (Sasb) framework State Street identifica una serie di questioni “materiali” (dalla sicurezza sul lavoro alla gestione della catena di fornitura) che dimostrano l’importanza delle questioni Esg come finanziariamente rilevanti per il successo di un’azienda. A questo proposito la società ha anche R-Factor, un sistema di scoring Esg basato sulla mappa di materiliatà di Sasb.

La seconda dimensione riguarda l’impatto sulle iniziative legate al clima, e qui State Street mette in guardia sulle conseguenze a lungo termine del rinvio delle iniziative climatiche. «Il cambiamento climatico può essere descritto come una pandemia che si muove lentamente, o meglio, “a lenta combustione”» si legge nell’analisi. «Pertanto, mentre alcune iniziative legate al clima potrebbero essere rimandate a breve termine, la consapevolezza dell’importanza del cambiamento climatico dovrebbe aumentare, il che potrebbe poi dare più sostegno e finanziamenti per affrontare il cambiamento climatico a medio e lungo termine».

La terza dimensione tocca l’argomento “scottante” relativo alle prestazioni Esg: il dibattito sul rischio-rendimento degli investimenti sostenibili. Molti investitori, infatti, ritengono che l’incorporazione dei dati Esg, soprattutto nello spazio “best-in-class” (dove le aziende con migliori rating Esg sono sistematicamente sovrastimate), abbia un effetto negativo sui profili di rischio-rendimento del portafoglio. Tuttavia, diversi studi hanno individuato un legame positivo tra l’integrazione Esg e varie misure di performance aziendale. Ma emerge ancora di più in questo contesto di crisi il confronto tra i risultati dei fondi Esg e quelli tradizionali, dal momento che in precedenza tale confronto è sempre stato legato a contesti di mercato relativamente benevoli. Nonostante ciò, due studi, uno di Hsbc e uno di Morningstar suggeriscono che i portafogli con integrazione Esg forniscono una buona protezione al ribasso quando i mercati sono in difficoltà.

Infine la dimensione legata alla gestione dell’azienda e all’engagement, da cui emerge che le società dovranno bilanciare le esigenze (a volte contrarie) di dipendenti, clienti, azionisti, autorità di regolamentazione e della comunità in generale, che saranno diverse a seconda dell’azienda, dell’industria e della regione. Pertanto, le pratiche di engagement devono essere consapevoli di questi sviluppi.

0 commenti

Lascia un commento