Humana chiede più Csr nelle utility

14 Ott 2015
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Fare cooperazione internazionale, ma cominciare dalla sensibilizzazione sulle tematiche dell’etica e della responsabilità d’impresa. Lo ha fatto, nel corso del recente Salone della Csr, Humana People to People Italia, organizzazione umanitaria nata nel 1998 per realizzare progetti di cooperazione internazionale nel Sud del mondo, impegnata tutti i giorni nella gestione della raccolta abiti in oltre 47 province in Italia.

L’organizzazione, in collaborazione con l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica (Altis) e con il Csr Manager Network, ha promosso il dibattito “Creare valore per l’impresa attraverso pratiche innovative di Csr” per evidenziare l’importanza della responsabilità sociale d’impresa come elemento sempre più fondante delle strategie e politiche delle grandi aziende e multi-utilities.

Humana, in una nota, evidenzia come «il contesto italiano resta ancora molto frammentato sul tema della responsabilità sociale d’Impresa, ma l’adozione di politiche di sostenibilità costituisce un’opportunità strategica per le aziende e le multi-utilities». Nel complesso, «secondo gli ultimi dati di Top-Utility, solo il 31% delle aziende considerate redige un Bilancio di Sostenibilità, inteso come strumento di coinvolgimento dei propri stakeholders e di rendicontazione, in un’ottica di piena trasparenza. E ampi margini di miglioramento emergono nell’ambito degli approvvigionamenti: sono ancora pochi, infatti, gli esempi di reale adesione alle pratiche di “sustainable procurement”, cioè di aziende che utilizzano criteri sostenibili di selezione dei fornitori».

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