NN IP analizza gli orizzonti aperti dall'emissione italiana

Perché il Btp green è una svolta. Ed è win win

21 Mag 2021
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Il mercato delle obbligazioni verdi è uno dei più dinamici e in crescita nel segmento obbligazionario. Le nostre stime indicano che l’emissione globale di obbligazioni verdi quest’anno potrebbe aumentare fino a 400 miliardi di euro, con un balzo di oltre il 50% rispetto all’anno precedente, portando il mercato globale a superare il trilione di euro e raggiungere i 2 trilioni di euro entro la fine del 2023.

Ed è boom anche per i titoli verdi sovrani europei, con l’Italia che lo scorso marzo ha fatto il suo ingresso sul mercato dopo Francia, Paesi Bassi, Svezia, Germania e Ungheria. Il nostro Paese ha emesso la prima tranche di BTP Green, il nuovo bond dedicato alle spese di finanziamento sostenute dal governo con impatto ambientale positivo, con scadenza al 30 aprile 2045 e cedola annuale di 1,50. L’emissione di 8,5 miliardi ha ricevuto una domanda superiore agli 80 miliardi di euro, raggiungendo un record in termini di importo emesso e richieste nelle emissioni inaugurali di obbligazioni verdi sovrane in Europa. E metà del collocamento è andato agli investitori ESG.

Il progetto del primo BTP verde è stato ideato nel luglio del 2020, in vista dell’attuazione delle disposizioni della legge di Bilancio 2020, e la cosa interessante è che mira anche ad attuare il Green Deal europeo, rispetto al quale il nostro Paese si è impegnato. Ciò significa che il BTP verde fa parte di un progetto più ampio, e non è un caso che a dargli il via è stato un gruppo di lavoro iniziale che includeva anche la partecipazione della Commissione europea.

Il mercato dei green bond è decollato nel 2017, quando la Francia ha emesso il suo primo green bond per 7 miliardi di euro. Il motivo per cui il progetto è stato aggiunto al bilancio 2020 e non prima potrebbe essere dovuto al fatto che le elezioni politiche del 2018 hanno portato a una certa volatilità sui mercati, e i governi all’epoca avevano altre priorità. Poi, non appena i mercati si sono stabilizzati, il ministro dell’Economia ha assicurato che l’articolo fosse incluso e, di conseguenza, l’attuazione del progetto è iniziata nel luglio 2020.

Guardando più da vicino alla natura del BTP verde, diciamo che le obbligazioni verdi si distinguono dai tradizionali strumenti di debito perché finanziano progetti con benefici ambientali.

Il tratto di questo BTP che interessa davvero al ministero dell’Economia è la diversificazione degli investitori. Oltre 400 investitori hanno partecipato all’emissione e molti di loro erano investitori che non avevano mai acquistato BTP. Pertanto, per un emittente con 350 miliardi di euro all’anno da rifinanziare, la diversificazione è oggettivamente un valore aggiunto significativo.

L’aspetto distintivo di un bond verde è il suo uso pratico e il suo impatto concreto e misurabile per la società. Vi sono essenzialmente sei progetti ammissibili e idonei al finanziamento nell’ambito del programma, si tratta di sei categorie per un totale di 35 miliardi di euro. Il settore più significativo è quello delle infrastrutture di trasporto, in particolare all’alta velocità. Gli altri settori sono l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, la prevenzione dell’inquinamento, i progetti a sostegno della biodiversità e il progetto trasversale di ricerca a sostegno di tutti e sei i progetti menzionati

«Benché si preveda che l’Italia possa essere un emittente costante di green bond, e si sia impegnata ad accedere al mercato dei green bond con cadenza regolare, non intende seguire l’esempio della Germania e creare una curva dei rendimenti completamente green», ha dichiarato Bram Bos, responsabile della gestione del portafoglio di green bond di NN IP. Sia il governo, sia il ministero dell’Economia sono estremamente soddisfatti dell’emissione: il BTP green è certamente un catalizzatore fondamentale per quanto riguarda il rilancio dell’economia italiana e rappresenta un precursore di finanziamenti sostenibili del settore privato.

«Riteniamo che si tratti di un traguardo importante per il mercato dei green bond, poiché i portafogli di tesoreria destinano quote importanti alle obbligazioni governative italiane», ha proseguito Bos. La crescita del mercato dei green bond continua a registrare un’accelerazione, e il forte aumento delle emissioni governative offre a una gamma più ampia di investitori la possibilità di rendere più green i loro portafogli a reddito fisso. «Stiamo raggiungendo la fase in cui la sostituzione parziale di un portafoglio tradizionale di titoli governativi con obbligazioni governative green diventa un passaggio logico e fattibile», ha aggiunto Bos. Il mercato dei titoli di Stato è diventato più diversificato ed è probabile che continui a crescere, con Paesi come Spagna, Regno Unito e Singapore che quest’anno potrebbero tutti emettere i loro primi green bond.

In conclusione, il programma legato all’emissione del BTP verde è chiaramente uno strumento win-win: favorisce l’emittente, favorisce gli investitori e favorisce anche la comunità, perché dobbiamo partire dalla consapevolezza che per finanziare la transizione energetica, dobbiamo mobilitare enormi risorse pubbliche e private.

 

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