Il patrimonio culturale italiano? In gestione al no profit

18 Nov 2016
In breve Compliance Commenta Invia ad un amico

Dal Castello di Canossa alla Certosa di Trisulti passando per villa Giustiniani: per la prima volta 13 gioielli del patrimonio culturale italiano attualmente chiusi o poco valorizzati potranno essere gestiti da associazioni no profit. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, è quanto prevede il bando pubblicato dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la concessione in uso a ‘privati no profit’ di beni immobili del demanio culturale dello Stato non aperti al pubblico o non adeguatamente valorizzati.

«Le associazioni no profit attive nei territori – ha detto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini – potranno partecipare con una procedura chiara e trasparente alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, uno strumento che consentirà di partire dal basso nell’adempimento dell’articolo 9 della Costituzione. Pubblico e privato sociale perseguono infatti lo stesso obiettivo a favore del patrimonio culturale, a tutto vantaggio dell’intero sistema Paese» .

0 commenti

Lascia un commento