In Italia c’è poca “diversity”

2 Feb 2015
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Nelle imprese italiane con più di 250 dipendenti tre direttori del personale su dieci (29%) non vogliono neppure sentire parlare di diversity management, due (21%) ne hanno adottato qualche pratica e gli altri cinque rimangono alla finestra: pur rientrando nella categoria dei non adottanti si dichiarano interessati e dicono che stanno valutando l’adozione.

Una survey su 150 direttori del personale di imprese italiane con più di 250 dipendenti, condotta dal Diversity Management Lab della SDA Bocconi School of Management, delinea un quadro a tinte fosche.  Le aziende più grandi sono quelle più sensibili al diversity management: dal 21% di adottanti si passa al 46% per le imprese con più di 1.000 dipendenti. Anche tra le imprese adottanti, l’unica diversità quasi universalmente riconosciuta è però quella di genere (la tematica è coperta dall’84% degli adottanti), con attenzione decrescente all’età (58%), alle differenze etnico-culturali (39%) e all’orientamento sessuale (10%).

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