Morningstar: la mappa del mercato europeo con Sfdr 2.0
Dopo la diffusione della riforma Sfdr sono molti gli esperti che si interrogano su come evolverà il mercato dei fondi sostenibili.
A livello aggregato, secondo le recenti stime di Morningstar, il numero di fondi sustainability-related europei (nuovi articoli 7, 8 e 9) sarà significativamente inferiore rispetto agli attuali articoli 8 e 9, in particolare i fondi articolo 8 subiranno un forte ridimensionamento. I fondi non classificati come sustainability-related (articolo 6) saranno invece predominanti.
Le analisi sono elaborate considerando due ipotetici scenari, uno più flessibile e uno più rigoroso (non si tiene conto di eventuali modifiche che gli asset manager potrebbero apportare alla loro offerta di prodotti o eventuali modifiche imminenti alle normative Ue).
COME EVOLVERÀ IL MERCATO
Secondo Morningstar, la categoria Transition (articolo 7) rappresenterà probabilmente un segmento di nicchia del mercato dei fondi dell’Ue, con una quota stimata tra l’1,6% e il 3 per cento. In tale categoria sono inclusi tutti i fondi attivi e passivi che hanno una strategia di transizione climatica o in linea con l’accordo di Parigi, nonché i fondi con termini relativi alla transizione nel loro nome. Queste stime divergono da quelle diffuse da Commerzbank, secondo cui invece tale categoria rappresenterà il 13% degli attuali articolo 8 in termini di Aum.
I fondi Sustainable (articolo 9) potrebbero raddoppiare le proprie dimensioni, che restano pur sempre contenute, raggiungendo potenzialmente in termini di asset il 4,5% dell’universo dei fondi europei, rispetto all’attuale 2,7 per cento. La nuova categoria dell’articolo 9 comprenderà una gamma di strategie più ampia e diversificata rispetto a quella attuale, principalmente perché non sarà più richiesto il 100% di investimenti sostenibili.
Il numero di fondi nella nuova categoria Esg Basics (articolo 8) potrebbe diminuire di oltre la metà, passando dall’attuale 48% al 22% (nello scenario più stringente) o al 32% (nello scenario più flessibile). In termini di Aum, la sua quota di mercato potrebbe scendere tra il 32% e il 41%, rispetto all’attuale 56 per cento.
Infine, i fondi non classificati come sostenibili (articolo 6) sono destinati a rappresentare il segmento più ampio del mercato dei fondi Ue, raggiungendo in termini di numero di fondi una quota compresa tra il 59% e il 70% dell’universo, in aumento rispetto all’attuale 48%, mentre in termini di Aum, una quota tra il 52% e il 61%, in aumento rispetto all’attuale 41%.
PERMANE L’INCERTEZZA
Morningstar ha sottolineato tuttavia l’incertezza su come potrebbero essere riclassificati gli attuali fondi di cui all’articolo 8 e all’articolo 9. In particolare, non è chiaro se un prodotto allineato all’accordo di Parigi (attivo o passivo) dovrebbe essere classificato come fondo Transition o Sustainable. Attualmente, alcuni fondi Pab rientrano nell’articolo 8, mentre altri sono classificati come articolo 9. Un’altra area di incertezza, si legge nell’approfondimento, riguarda il modo in cui saranno interpretati i criteri proposti per la categoria Esg Basics e se saranno introdotti criteri aggiuntivi (oltre alle esclusioni obbligatorie).
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