Nel 2015 l’Italia ha riciclato di più

14 Dic 2016
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L’industria nazionale del riciclo dei rifiuti si rafforza ulteriormente, mostrando indici in forte crescita nel settore degli imballaggi: nel 2015 il 67% è stato avviato a riciclo. Si consolidano anche le filiere del recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche e della frazione organica. Il riciclo si conferma attività cruciale per la circular economy, trasformando annualmente oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti di carta, vetro, plastica, legno e organico in 10,6 milioni di tonnellate di materie prime seconde.

Sono queste le principali evidenze emerse nel corso della presentazione, ieri a Roma, dello studio annuale “L’Italia del Riciclo”, il Rapporto promosso e realizzato da Fise Unire (l’Associazione che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

Nel 2015, il riciclo degli imballaggi ha registrato una sensibile crescita complessiva (+5% in termini assoluti) che conferma la capacità del settore, sia pure nell’attuale contesto di crisi economica, di intercettare e avviare a recupero quantitativi crescenti di rifiuti: 8,2 milioni di tonnellate, contro le 7,8 del 2014 e le 7,6 del 2013.

Tutte le filiere evidenziano indici in crescita, ad eccezione dell’alluminio che vede diminuire le tonnellate avviate a riciclo (-1%) e la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo (-4%).

Si confermano le eccellenze nel tasso di riciclo di carta (80%), acciaio (73,4%), vetro (71%) e alluminio (70%), mentre registrano le percentuali di crescita più elevate i quantitativi avviati a recupero di plastica (+10%) e legno (+5%).

E le altre filiere? Segnali positivi arrivano dal riciclo di pneumatici fuori uso e della frazione organica, entrambe in crescita del 5% rispetto al 2014, e dalla raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche che supera l’obiettivo dei 4 kg/abitante l’anno, intercettando il 41% dell’immesso al consumo, sebbene i nuovi obiettivi rimangano distanti. Il tasso di reimpiego e riciclo di veicoli fuori uso raggiunge l’83% del peso medio del veicolo, ancora lontano dal target previsto del 95 per cento.

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