analisi NN IP sull'importanza dei progetti sottostanti

Green bond, studiamo cosa c’è sotto

15 Apr 2019
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NN_IP_logo_webIl mercato delle obbligazioni green è cresciuto notevolmente dal 2014, toccando i 350 miliardi di euro a fine 2018. Nell’ascesa dei green bond, tuttavia, notiamo ancora uno sviluppo disomogeneo in termini settoriali: il settore bancario e quello delle utility sono cresciuti molto più rapidamente di quanto abbia invece fatto il comparto industriale.

Siamo convinti che una maggiore chiarezza sui progetti che possono essere finanziati tramite i green bond potrebbe contribuire ad alimentarne la domanda.

Da alcune analisi che abbiamo condotto sulla maggior parte del mercato secondario dei green bond, possiamo trarre alcune evidenze. In primis, i rendimenti dei green bond sono solo leggermente inferiori al rendimento interpolato delle obbligazioni non ecosostenibili, con una differenza di -0,011%, o -1,1pb. Eppure, circa il 37% delle emissioni ecosostenibili ha generato un rendimento superiore alla curva interpolata. Se la differenza di rendimento (benché minima) è a favore delle obbligazioni tradizionali, va detto che i green bond guadagnano punti sul fronte della minore volatilità: un nostro studio ha infatti evidenziato che, in fasi di avversione al rischio, i green bond tendono a essere più stabili, grazie a un maggior numero di investitori che acquista e conserva le obbligazioni all’interno dei portafogli. Questa caratteristica è da ricondurre al fatto che, agli occhi degli investitori, i green bond rappresentano uno strumento finanziario dotato di un valore aggiunto, non facilmente sostituibile sul mercato. Un altro aspetto interessante di questo mercato riguarda le differenze di rendimento tra segmenti (Paese, valuta, rating creditizio, destinazione dei proventi). In un contesto così eterogeneo, una gestione attiva consente di individuare gli emittenti migliori, con notevoli benefici in tema di impatto ambientale e sociale degli investimenti e di attenzione ai rendimenti.

LA CLASSIFICAZIONE DEI GREEN BOND

Vi sono due importanti direttive che utilizziamo per valutare questo tipo di obbligazioni: i Green Bond Principles e la Climate Bonds Initiative. I Green Bond Principles offrono una guida sul tipo di progetti che possono essere finanziati attraverso un green bond, sulla selezione dei progetti, sulla gestione dei profitti e, infine, sulla reportistica. Per noi questo rappresenta lo standard minimo, non sufficiente. Oltre ai Green Bond Principles, quindi, applichiamo sempre anche le linee guida della Climate Bonds Initiative, che offrono più chiarezza su come ogni tipo di progetto sia conforme a un aumento di temperatura massimo di 2 gradi entro il 2100, come concordato a Parigi nel 2015. Per fare un esempio pratico, nel segmento automotive ci chiediamo quali modelli, tra le diverse auto ibride, ci danno la certezza di avere un impatto positivo sull’ambiente. La tassonomia della Climate Bonds Initiative ha definito dei criteri per fare chiarezza su aspetti come questi.

Prima di investire in un green bond, studiamo tutta la documentazione disponibile compresa la second party opinion. Tuttavia, in qualità di investitori, per un green bond è sempre importante effettuare un proprio screening indipendente e, accanto ai progetti “verdi” finanziati, considerare anche il profilo più ampio dell’emittente e la sua strategia. Se una banca emettesse un green bond per finanziare progetti di energia rinnovabile, ma allo stesso tempo stesse aumentando i prestiti in favore di società o progetti legati ai combustibili fossili, quanto sarebbe credibile il suo green bond?

L’IDENTIFICAZIONE DEI GREEN BOND DAL MAGGIORE IMPATTO POSITIVO

La nostra offerta sui green bond offre benefici misurabili sia per l’ambiente sia per la società. Le emissioni di Co2 risparmiate per ogni milione di euro investito sono equivalenti alle emissioni medie annue di 235 autovetture, mentre la capacità di energia rinnovabile aggiunta equivale a 63 turbine eoliche. Per massimizzare l’impatto positivo del nostro NN (L) Green Bond Fund, ricerchiamo opportunità i cui proventi contribuiranno allo sviluppo di progetti che incidono positivamente sul mondo in cui viviamo. Possiamo investire, ad esempio, in una società che costruisce turbine eoliche o impianti waste to energy per la produzione di energia dai rifiuti, oppure in società che stanno aumentando l’efficienza energetica degli edifici in cui hanno sede. Ci impegniamo inoltre a escludere le opportunità contrarie ai nostri obiettivi di investimento: per esempio oggi non investiamo in green bond emessi da aeroporti, in quanto supportano indirettamente uno dei settori a più alta intensità di carbonio. Per essere incluso nel nostro fondo NN (L) Green Bond, un aeroporto dovrebbe investire attivamente nella sostenibilità, per rendere più pulito il trasporto aereo (ad esempio attraverso aeromobili elettrici/ibridi per i voli a breve distanza e/o biocarburanti per quelli a lungo raggio).

INVESTIRE IN GREEN BOND CON NN INVESTMENT PARTNERS

La responsabilità è il fulcro di quello che facciamo: abbiamo un lungo track record e una solida storia di investimenti focalizzati sull’impatto. L’impact investing contribuisce a sbloccare e preservare il valore e siamo convinti che possa condurci verso un futuro più sostenibile. Gestiamo 10,2 miliardi di euro in investimenti sostenibili e responsabili, di cui 1 miliardo è investito nelle nostre strategie a impatto green bond. Seguiamo uno stile di gestione attivo con un focus sostenibile. Per il nostro processo d’investimento in green bond, questo significa selezionare proattivamente le obbligazioni che offrono rendimenti finanziari interessanti e, al tempo stesso, generano un impatto ambientale positivo e misurabile. Applichiamo un approccio dark green ai nostri investimenti in green bond, in quanto puntiamo sempre ad assicurare che i nostri investimenti siano veramente “verdi”.

Come principio guida, tutte le obbligazioni presenti nel nostro portafoglio green bond devono offrire un contributo positivo misurabile agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). Prendiamo molto seriamente la nostra responsabilità come investitori sostenibili e aggiorniamo costantemente il nostro sistema di screening interno. Abbiamo inoltre un universo di green bond globale: siamo convinti che sia possibile individuare opportunità sostenibili e promettenti nei luoghi più improbabili e ci impegniamo a localizzarle, ovunque si trovino, per inserirle in portafoglio. Il nostro NN (L) Green Bond Fund, gestito da Bram Bos, oltre ad aver ricevuto le cinque stelle Morningstar, è anche il primo tra i fondi green bond ad aver ricevuto sia il riconoscimento LuxFLAG Climate Finance sia il French TEEC Label. Ciò offre una garanzia da terze parti indipendenti sul fatto che gli investimenti contribuiscano effettivamente al finanziamento delle iniziative relative al cambiamento climatico e sottolinea l’approccio rigoroso e convintamente green del fondo nella selezione di questa tipologia di bond.

IL NUOVO FONDO NN (L) GREEN BOND SHORT DURATION

Il nostro nuovo fondo Green Bond Short Duration, al momento disponibile nella sola classe istituzionale, seguirà la strategia e i principi di investimento dell’NN (L) Green Bond, ma con una duration limitata a due anni. Tutti i fondi sui green bond lanciati negli ultimi anni hanno una sensibilità ai tassi di interesse di almeno cinque anni, il che rende il nostro nuovo prodotto unico nel suo genere. I costi saranno simili a quelli di NN (L) Green Bond e il patrimonio gestito includerà le masse di clienti nuovi ed esistenti, per un totale di almeno 75 milioni di euro.

Siamo convinti che l’attuale contesto di mercato renda particolarmente interessante questo fondo: i tassi di interesse sono prossimi ai minimi degli ultimi cinque anni e la Bce ha concluso il suo programma di acquisto di obbligazioni pubbliche quotate, pertanto il rischio di rialzo dei tassi di interesse è notevolmente aumentato e gli spread sui green bond in euro sono relativamente elevati rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

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