bnp paribas, serie di focus sui prodotti a tema

L’investimento tematico sostenibile /2: il ripristino degli ecosistemi

9 Giu 2021
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I megatrend globali, come la trasformazione digitale e il cambiamento climatico, stanno modellando sempre di più le nostre società ed economie. Queste tendenze possono creare opportunità d’investimento interessanti da cui gli investitori possono trarre vantaggio attraverso strategie tematiche.

BNPP AM ha recentemente ampliato la sua gamma di fondi tematici lanciando BNP Paribas Ecosystem Restoration. Il fondo investe in aziende che si dedicano alla ricerca di soluzioni per ripristinare e preservare i nostri oceani, terre e comunità e mira a cogliere il potenziale di crescita a lungo termine di queste società che puntano ad avere a un impatto positivo.

La perdita degli ecosistemi sta privando il mondo di bacini di assorbimento del carbonio come foreste e torbiere nel momento in cui meno ce lo possiamo permettere. Le emissioni globali di gas serra sono aumentate per tre anni consecutivi e la comparsa del COVID-19 ci ha ricordato quanto possano essere disastrose le conseguenze della perdita dell’ecosistema: la distruzione degli habitat naturali degli animali crea le condizioni ideali per la diffusione di agenti nocivi come i coronavirus(i).

Quest’anno, la Giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno) è coincisa con il lancio del Decennio delle Nazioni Unite per la ricostruzione dell’ecosistema, il programma globale per proteggere e ripristinare miliardi di ettari di capitale naturale prezioso e necessario, dalle foreste ai terreni agricoli agli oceani.

Abbiamo buone ragioni per lavorare al ripristino dell’ecosistema. Oltre al valore intrinseco di ecosistemi ricchi di biodiversità e funzionanti, essi sono alla base di molte delle nostre attività. La nostra prosperità a lungo termine dipende dal riequilibrio dell’uso dei servizi ecosistemici come l’impollinazione, la protezione dalle inondazioni e il sequestro della CO2, e dalla capacità della natura di fornirli.

Metà del PIL mondiale dipende – almeno in qualche misura – da una forma di servizio ecosistemico(ii). Il degrado di questi servizi creerà importanti rischi per le aziende: da rendimenti inferiori e rischio d’insolvenza a crescenti passività assicurative. In parole povere, il collasso dell’ecosistema si tradurrà in un collasso economico.

ATTENUARE I DANNI E CREARE OPPORTUNITÀ

Secondo il Geneva Environment Network (https://www.genevaenvironmentnetwork.org/world-environment-day/#scroll-nav__1), entro il 2030 il ripristino di 3,5 milioni di chilometri quadrati di ecosistemi terrestri e marini degradati – un’area delle dimensioni di India e Francia – potrebbe generare 9 mila miliardi di USD in servizi ecosistemici. Il ripristino potrebbe anche rimuovere dall’atmosfera da 13 a 26 gigatonnellate di gas serra. I benefici economici di tali interventi supererebbero il costo degli investimenti di più di nove volte. Per contro, non fare nulla sarebbe almeno tre volte più costoso del ripristino dell’ecosistema.

Come sottolineato nel paper, Sustainable by Nature: Our Biodiversity Roadmap, secondo il World Economic Forum nel suo Global Risks Report 2020, i cinque principali rischi globali in termini di probabilità sono tutti ambientali, compresa una grave perdita di biodiversità.

Può sembrare difficile da credere che anche un istituto finanziario come BNP Paribas Asset Management possa essere vulnerabile alla perdita di qualcosa di piccolo come un’ape. Eppure le api sono un bene sottovalutato. Esse svolgono un ruolo fondamentale nell’alimentazione umana e nella salute degli ecosistemi.

  • Quasi il 75% delle colture mondiali di frutta e sementi per il consumo umano dipende, almeno in parte, dagli impollinatori per una produzione, un rendimento e una qualità sostenibili.
  • Le api sono responsabili dell’impollinazione di circa un terzo dell’offerta alimentare mondiale. Solo negli Stati Uniti, le api da miele forniscono servizi di impollinazione per un valore compreso tra i 15 miliardi di USD e i 20 miliardi di USD l’anno.

 

Certo, il costo della perdita di biodiversità è difficilmente misurabile. Ma è anche difficile negarlo: riguarda tutti i settori dell’economia. Secondo una stima, il solo costo della perdita degli impollinatori è pari a oltre 500 miliardi USD l’anno (https://insights.osu.edu/sustainability/bee-population).

IL RIPRISTINO DELL’ECOSISTEMA – GLI INVESTITORI POSSONO PARTECIPARE

La posta in gioco è alta. Ecosistemi danneggiati e destabilizzati generano siccità, carestia, malattie, e inevitabili migrazioni di massa e conflitti che accompagnano tali disastri.

L’entità dei danni che potrebbe causare questo processo è incerta. È chiaro, tuttavia, che continuare sulla vecchia rotta non è un’opzione. L’umanità deve cambiare rotta. I modelli di consumo e i metodi di produzione devono essere riorientati.

In parallelo con il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, questa transizione segna l’opportunità di investimento più significativa delle nostre vite. Secondo il WEF, si stima che questi “percorsi positivi” apportino 10 mila miliardi di USD in valore economico e creino 395 milioni di posti di lavoro entro il 2030 (https://www.weforum.org/agenda/2020/07/future-nature-business-action-agenda-blueprint-climate-change-biodiversity-loss/).

Il settore finanziario può svolgere un ruolo fondamentale nel guidare le risorse economiche necessarie per preservare e ripristinare gli ecosistemi. Così facendo si possono sbloccare molteplici benefici congiunti. È importante notare che la conservazione della biodiversità può andare di pari passo con efficaci sforzi di mitigazione del cambiamento climatico e di adattamento.

Le società di servizi finanziari possono anche contribuire incorporando la biodiversità nelle più ampie strategie finanziarie e fissando obiettivi di divulgazione, informativa e perdita della biodiversità – in particolare per i settori prioritari che dipendono dal funzionamento della biodiversità o le cui attività la influenzano in modo significativo, dall’agricoltura al cibo all’abbigliamento e dalla distribuzione all’attività mineraria ed esplorativa.

(i)Cfr. Destroyed Habitat Creates the Perfect Conditions for Coronavirus to Emerge https://www.scientificamerican.com/article/destroyed-habitat-creates-the-perfect-conditions-for-coronavirus-to-emerge/

(ii)Cfr. Half of World’s GDP Moderately or Highly Dependent on Nature, Says New Report https://www.weforum.org/press/2020/01/half-of-world-s-gdp-moderately-or-highly-dependent-on-nature-says-new-report/

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