Nuovo Sfdr: informativa più semplice e criteri più chiari

25 Nov 2025
In breve Compliance Commenta Invia ad un amico

Lo scorso 20 novembre la Commissione Europea ha diffuso la nuova proposta di Sfdr la quale sarà ora sottoposta alla deliberazione del Parlamento e del Consiglio, senza ulteriore consultazione pubblica.

Un riesame completo dell’Sfdr da parte della Commissione ha dimostrato che l’attuale quadro in vigore comporta un’informativa troppo lunga e complessa, che rende difficile per gli investitori comprendere e confrontare le caratteristiche ambientali o sociali dei prodotti finanziari. Senza contare il fatto che l’attuale Regolamento è stato effettivamente utilizzato come sistema di etichettatura de facto, causando confusione, in particolare per gli investitori al dettaglio, e aumentando il rischio di greenwashing e vendite improprie.

Le norme modificate proposte si tradurranno in informazioni più semplici e più utilizzabili per gli investitori, consentendo loro di compiere scelte più informate. I fornitori di prodotti finanziari vedranno una riduzione degli obblighi di informativa, consentendo loro di ridurre i costi. Inoltre, i cambiamenti proposti, faciliteranno una maggiore partecipazione degli investitori al dettaglio ai mercati dei capitali dell’Ue, e contribuiranno a stimolare il flusso di fondi verso obiettivi sostenibili.

Qualcosa era già emerso nella bozza trapelata nelle scorse settimane, ma vediamo ora nel dettaglio alcune le novità del Regolamento Sfdr 2.0.

SCOMPARE LA DEFINIZIONE DI “INVESTIMENTO SOSTENIBILE”

Uno degli elementi più significativi è la rimozione di Art. 2(17), che definiva l’“investimento sostenibile”, ma che nella pratica aveva dato luogo a interpretazioni e difficoltà di attuazione diverse. Invece, il nuovo quadro incorpora il concetto in forma più semplice nella logica delle categorie sulla base di criteri chiari, percentuali minime e requisiti tangibili.

INFORMAZIONI SEMPLIFICATE

La Commissione propone di sopprimere gli obblighi di informativa a livello di entità per i partecipanti ai mercati finanziari per quanto riguarda i principali indicatori di impatto negativo.

Ciò riduce in modo significativo gli obblighi di comunicazione e i costi associati alla raccolta dei dati ed elimina le duplicazioni tra Sfdr e Csrd.

La Commissione propone inoltre una riduzione significativa delle comunicazioni a livello di prodotto, limitandole ai dati disponibili, comparabili e significativi. Ciò fornirà ai fornitori maggiore chiarezza e certezza su come progettare e presentare le caratteristiche o gli obiettivi di sostenibilità dei loro prodotti, rendendoli più pertinenti e comparabili per gli investitori. Le informative rivedute aiuteranno gli investitori al dettaglio a comprendere rapidamente e facilmente le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti finanziari.

UN CHIARO SISTEMA DI CATEGORIZZAZIONE

La Commissione ha proposto un semplice sistema di categorizzazione per i prodotti finanziari che presentano dichiarazioni Esg. L’obiettivo principale è fare chiarezza agli investitori in merito ai prodotti che hanno un livello di ambizione in materia di sostenibilità, consentendo loro di abbinare i loro investimenti alle loro preferenze in materia di sostenibilità.

Le categorie saranno:

  • Sustainable (articolo 9): prodotti che contribuiscono agli obiettivi di sostenibilità (ad esempio obiettivi climatici, ambientali o sociali), come gli investimenti in imprese o progetti che soddisfano già elevati standard di sostenibilità;
  • Transition (articolo 7): prodotti che incanalano investimenti verso imprese e/o progetti che non sono ancora sostenibili, ma che si trovano su un percorso di transizione credibile, o investimenti che contribuiscono a migliorare, ad esempio, il clima, l’ambiente o le aree sociali;
  • Esg Basics (articolo 8): altri prodotti che integrano una varietà di approcci di investimento Esg ma non soddisfano i criteri delle summenzionate categorie di investimento sostenibili o di transizione (ad esempio, concentrandosi sui migliori risultati della categoria su una determinata metrica Esg, o escludendo i peggiori risultati Esg).

Le dichiarazioni Esg contenute nei nomi e nei documenti di marketing saranno ora rigorosamente riservate ai prodotti classificati, garantendo che tutti i prodotti venduti come Esg soddisfino i criteri minimi comuni dell’Ue.

I DUE CRITERI PRINCIPALI DELLE CATEGORIE

I prodotti classificati dovrebbero garantire che almeno il 70% del portafoglio rispecchi la strategia Esg dichiarata.

A questo si aggiunge una importante novità relativa alle esclusioni che da volontarie diventano obbligatorie, come quelle per le imprese che violano le norme in materia di diritti umani e quelle coinvolte nel tabacco, nelle armi vietate e nei combustibili fossili al di sopra di determinati limiti.

Le dichiarazioni Esg nei nomi e nella documentazione di marketing saranno riservate ai prodotti classificati: si tratta di un passo fondamentale per combattere il greenwashing e rafforzare la fiducia negli investimenti sostenibili.

IL TEMA DELLA DIFESA

Come la Commissione ha chiarito in precedenza, il quadro dell’Ue per la finanza sostenibile non ostacola gli investimenti privati nel settore della difesa. Ciò continua a valere anche con la nuova proposta del Regolamento Sfdr, all’interno del quale l’unica esclusione relativa agli investimenti nel settore della difesa è legata al fatto che i prodotti classificati non sarebbero in grado di finanziare armi vietate nella maggior parte degli Stati membri, come le armi chimiche e biologiche.

0 commenti

Lascia un commento