Prada sottoscrive un terzo sustainability loan

15 Feb 2021
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Prada sottoscrive un nuovo sustainability loan. Dopo quelli del 2019 e del 2020 con Crédit Agricole Italia e Mizuho, in questo caso l’operazione è stata realizzata  il gruppo bancario UniCredit.

Il sustainability linked loan, si legge in una nota, è caratterizzato dall’applicazione di un meccanismo che prevede la riduzione del tasso di interesse al raggiungimento di target quantitativi in materia di sostenibilità ambientale, la cui consuntivazione sarà certificata su base annuale da un soggetto terzo e indipendente.
Il prestito quinquennale, del valore di 90 milioni di euro, è legato ai seguenti Kpi:
Rigenerazione e riconversione degli scarti di produzione
I recenti investimenti del Gruppo Prada nell’area industriale, con particolare riferimento alle fasi più delicate del processo produttivo, hanno consentito di ridurre gli scarti di produzione legati ai prodotti di abbigliamento, pelletteria e calzature e, allo stesso tempo di gestirne efficacemente le fasi di raccolta e smaltimento. Il Gruppo si impegna quindi a trasferire a terze parti queste materie di scarto per la loro immissione in altri cicli produttivi, attraverso la loro rigenerazione o conversione in fertilizzanti o energia.
Incremento della quota di energia autoprodotta
Prosegue il piano di investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici nelle sedi del Gruppo, industriali e corporate, al fine di assicurare una produzione crescente di KWh/anno nel periodo 2021-2025. Una parte rilevante di questi interventi sarà concentrata sulle sedi produttive e logistiche di Levanella in Toscana, con l’obiettivo di rendere pressoché autosufficiente, da un punto di vista energetico, il complesso degli edifici interessati sul territorio.

«I valori della sostenibilità – ha dichiarato Alessandra Cozzani, chief financial officer di Prada – sono oggi universalmente riconosciuti e condivisi anche dal mondo della finanza. Questo costituisce un importante stimolo per le imprese al raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi verso un’economia sostenibile. Siamo orgogliosi di essere tra i primi nel settore del lusso ad aver intrapreso questo percorso e di essere oggi considerati una controparte di riferimento in materia».

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