ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… fanno sostenibilità/ 84

15 Apr 2022
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Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Gianluca Gramegna, John Bozzella, Emmanuel Faber, Larry Fink, Andrea Baranes

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DI…

Gianluca Gramegna, Head of Environment, Social & Governance di Erg

ARTICOLO: Erg cerca score Esg interno. E quanto vale

Erg sta lavorando alla creazione di un modello di scoring delle tematiche Esg che riesca a dare un quadro del proprio posizionamento e del valore generato. L’idea dell’area Sustainability di Erg Spa va dalla creazione del modello a una valutazione dell’impatto degli investimenti. «Attraverso la valutazione di diverse tematiche Esg – ha spiegato Gianluca Gramegna, Head of Environment, Social & Governance di Erg – il nuovo progetto vorrebbe, prima di tutto, rintracciare alcuni target di riferimento da raggiungere e, successivamente, avviare una valutazione sul valore che l’azienda genera verso l’esterno e i suoi stakeholder. Obiettivo principale, quello di calcolare, per ogni tematica Esg identificata, la distanza tra lo scoring “attuale” dell’azienda rispetto al target di riferimento e successivamente capire, a seconda dei diversi investimenti effettuati, se questi contribuiscono positivamente o negativamente rispetto ai valori target associati».

ABBIAMO PARLATO DI…

John Bozzella, presidente e ad dell’Alliance for Automotive Innovation

ARTICOLO: Usa, auto in difesa dell’ambiente

L’Alliance for Automotive Innovation, formata dalle grandi case automobilistiche, si schiera con l’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Usa in un caso giudiziario contro le nuove norme sulle emissioni di gas serra che impongono rigidi standard di risparmio del carburante ai fabbricatori di auto. «L’Alliance for Automotive Innovation è intervenuta in questa causa perché i nostri membri sostengono il mantenimento della versione finale delle regole dell’Epa, nella sua forma attuale, e non credono che dovrebbe essere abrogata. Punto», ha dichiarato John Bozzella, presidente e ad dell’Alleanza. «Ma non indorerò la pillola – ha aggiunto -. La regola è impegnativa e aggressiva». Per Bozzella, per raggiungere gli importanti obiettivi sulle emissioni a cui punta l’amministrazione Biden, «il Paese ha bisogno di una serie di politiche e di altri strumenti di supporto per accelerare il passaggio ai veicoli elettrici e migliorare la competitività americana».

ABBIAMO PARLATO DI…

Emmanuel Faber, presidente dell’International Sustainability Standards Board

ARTICOLO: Issb, primi due standard in consultazione

L’International Sustainability Standards Board (Issb) ha pubblicato le sue due proposte di standard internazionali per le disclosure aziendali relative alla sostenibilità e al clima, ora sottoposte a consultazione pubblica fino al 29 luglio. «Raramente i governi, i legislatori e il settore privato si allineano dietro una causa comune – ha dichiarato Emmanuel Faber, presidente dell’Issb -. Tuttavia, tutti concordano sull’importanza di informazioni di sostenibilità, di alta qualità e comparabili a livello globale, per i mercati dei capitali. Queste proposte definiscono quali informazioni divulgare e dove e come divulgarle». Faber ha spiegato che gli standard propongono l’obbligo per le banche e gli investitori istituzionali di comunicare le emissioni Scope 3 legate alle attività finanziarie. Per il presidente dell’Issb, in attesa dell’adozione dalle autorità di regolamentazione, l’uso volontario di aziende e investitori «è una possibilità molto chiara… che vogliamo perseguire».

ABBIAMO PARLATO DI…

Larry Fink, amministratore delegato di Blackrock

ARTICOLO: Fink: guerra accelererà transizione green

Nella lettera annuale agli azionisti, Larry Fink, amministratore delegato di Blackrock, spiega perché pensa che l’invasione russa dell’Ucraina accelererà la transizione verso un’energia più green. L’ad ragiona che rimodellerà l’economia mondiale e spingerà le aziende a un «riorientamento su larga scala delle catene di approvvigionamento» globali. In più, la ricerca di alternative a gas e petrolio russi «rallenterà inevitabilmente i progressi del mondo verso il Net zero nel breve termine», ma nel lungo termine accelererà «il passaggio verso fonti di energia più verdi in molte parti del mondo». Il ceo esorta le aziende in cui il gestore investe a fare di più per affrontare il cambiamento climatico, ma difende l’approccio negli investimenti: il disinvestimento non è efficace per la decarbonizzazione. «BlackRock continua a impegnarsi per aiutare i clienti a gestire la transizione energetica. Ciò include continuare a lavorare con le società produttrici di idrocarburi».

ABBIAMO PARLATO DI…

Andrea Baranes, vicepresidente di Banca Etica

ARTICOLO: Banking on Climate Chaos, rapporto denuncia mld al fossile

Il report “Banking on Climate Chaos”, curato da sei organizzazioni non governative, rivela che le 60 più grandi banche del mondo hanno concesso al settore delle fonti fossili 4.600 miliardi di dollari in sei anni. «È una cifra enorme – commenta Andrea Baranes, vicepresidente di Banca Etica -, e ancora più grave se si pensa che sono i 6 anni successivi alla firma dell’Accordo di Parigi sul clima. Mentre la comunità internazionale finalmente sanciva l’urgenza di agire contro i cambiamenti climatici, banche e finanza andavano in direzione diametralmente opposta. Colpisce ancora di più vedere come molti di questi 60 gruppi bancari cerchino di presentarsi come “sostenibili”. Molti hanno persino rilasciato dichiarazioni su impegni per diventare “net zero” in termini di emissioni. L’ennesima conferma dell’enorme greenwashing intorno al tema della sostenibilità in ambito finanziario, una sostenibilità vista come strumento di marketing ma non per riorientare il proprio business».

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