ET.DIRECTORIES - I PROTAGONISTI DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… fanno sostenibilità/ 96

24 Mar 2023
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Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Luigi Conte, Catriona Lowe, Ambroise Fayolle, Matt Christensen, Elisabeth Svantesson

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO CON…

Luigi Conte, presidente di Anasf

INTERVISTA: Conte (Anasf): «La vera sfida è di consapevolezza»

In vista della decima edizione di ConsulenTia, l’iniziativa annuale di riferimento per il mondo della consulenza finanziaria, ETicaNews ha intervistato Luigi Conte, presidente di Anasf, per discutere della percezione che si ha oggi del mondo Esg e delle sfide ancora aperte, della richiesta di formazione, e degli strumenti che potrebbero aiutare non solo i consulenti finanziari ma anche il risparmiatore finale. Per Conte gli Esg devono «ancora consolidare la percezione di valore presso il pubblico di risparmiatori». «Ci aspettiamo trasparenza e chiarezza perché, essendo un tema tanto complesso quanto nuovo, è necessario esplicitare il valore degli asset Esg nelle prospettive future in modo oggettivo, in modo da aiutare il risparmiatore a scegliere con cura e consapevolezza, anziché subire le scelte del mainstream», ha spiegato il presidente. «Nella quotidianità, quindi, bisognerebbe informare le famiglie italiane su cosa è sostenibile e cosa no».

ABBIAMO PARLATO DI…

Catriona Lowe, vicepresidente dell’Australian Competition and Consumer Commission

ARTICOLO: Australia, 1 azienda su 2 fa greenwashing

L’Australian Competition and Consumer Commission (Accc) ha annunciato che lancerà un’indagine sulle società del Paese alla ricerca di eventuali pratiche di greenwashing. La mossa arriva dopo i risultati di un internet sweep condotto dal regolatore che ha rilevato claim green e sostenibili vaghi o poco chiari da parte del 57% delle aziende. «La nostra indagine indica che una percentuale significativa di aziende sta facendo affermazioni ambientali vaghe o poco chiare. Ciò giustifica un ulteriore esame», ha detto Catriona Lowe, vicepresidente dell’Accc. «Ora più che mai, i consumatori prendono decisioni di acquisto per motivi ambientali. Sfortunatamente, sembra che alcune aziende si affidino a dichiarazioni false o fuorvianti, invece di apportare modifiche legittime alle loro pratiche e procedure. Questa condotta danneggia non solo i consumatori, ma anche le imprese che implementano davvero pratiche più sostenibili».

ABBIAMO PARLATO DI…

Ambroise Fayolle, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti

ARTICOLO: Plastica, la roadmap Bei per farla circular

La divisione Innovation & Digital Finance Advisory della Banca europea per gli investimenti (Bei) ha pubblicato uno studio che analizza le inefficienze della catena del valore della plastica e identifica le 10 cause principali del problema, le opportunità di investimento e le misure necessarie per affrontare la questione. «Tra le numerose crisi che oggi il mondo sta affrontando – ha commentato Ambroise Fayolle, vicepresidente della Bei -, una è sotto gli occhi di tutti: la crisi dell’inquinamento da materie plastiche. Le materie plastiche causano un notevole inquinamento ambientale e sono in contrasto con la necessità di limitare le emissioni di carbonio. L’agenda per l’economia circolare rappresenta una grande opportunità per affrontare il problema, ma non sarà possibile senza investimenti significativi e misure politiche innovative. La Bei, attraverso il suo finanziamento ai settori pubblico e privato a livello globale, è pronta a fare la sua parte per affrontare la questione».

ABBIAMO PARLATO DI…

Matt Christensen, Global Head of Sustainable and Impact Investing di Allianz Global Investors

ARTICOLO: Retribuzioni non Esg? Allianz voterà contro

Allianz Global Investors ha annunciato che quest’anno inizierà a votare contro le grandi società europee che non hanno integrato le metriche di performance Esg nelle politiche retributive dei dirigenti. E dal 2024 voterà contro le aziende ad alte emissioni che non hanno obiettivi e strategie Net zero o disclosure climatiche credibili. «Dal nostro punto di vista di investitore responsabile e a lungo termine – ha spiegato Matt Christensen, Global Head of Sustainable and Impact Investing di Allianz GI – due temi spiccano davvero: una maggiore responsabilità per quanto riguarda obiettivi di transizione climatica credibili e un continuo controllo della remunerazione. Per tutto il 2022 abbiamo continuato a utilizzare il nostro potere di voto per delega, che rimane uno degli strumenti più potenti a nostra disposizione per attuare cambiamenti, per influenzare le aziende. Mentre ci prepariamo alla stagione del voto del 2023, continueremo a utilizzare questa forma di influenza per contribuire a plasmare un futuro più sostenibile per le aziende e la società, nel migliore interesse dei nostri clienti».

ABBIAMO PARLATO DI…

Elisabeth Svantesson, ministro delle Finanza svedese

ARTICOLO: Green bond standard Ue, c’è l’accordo (con franchigia)

I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla creazione del Green Bond Standard europeo (EuGb). «Il nuovo standard che stiamo definendo – spiega Elisabeth Svantesson, ministro delle Finanza svedese, menzionata in una nota del Consiglio del 28 febbraio – sarà utile sia per gli emittenti che per gli investitori di obbligazioni verdi. Gli emittenti potranno dimostrare di finanziare progetti verdi legittimi e in linea con la Tassonomia dell’Ue. Gli investitori che acquistano le obbligazioni potranno valutare, confrontare e fidarsi più facilmente della sostenibilità dei loro investimenti, riducendo così i rischi legati al greenwashing». Il regolamento stabilisce requisiti uniformi per gli emittenti di bond che desiderano utilizzare la denominazione “European green bond” o “EuGB” per le loro obbligazioni sostenibili dal punto di vista ambientale, allineate alla Tassonomia Ue e rese disponibili agli investitori a livello globale.

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