ET.DIRECTORIES - I REPORT DELLE ULTIME TRE SETTIMANE

Quelli che… studiano la sostenibilità/ 71

4 Giu 2021
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Una selezione di studi e ricerche su business e finanza responsabili che ETicaNews ha incontrato nell'ultimo periodo. In questo numero: Harvard Law School, Pwc, Federated Hermes, Willis Towers Watson, Bank of England

Nella sua attività quotidiana, ETicaNews riporta o menziona con continuità ricerche, analisi, report sul business sostenibile e responsabile. Di seguito, riportiamo una selezione relativa alle ultime settimane, con una breve sintesi del contenuto e con un rimando al relativo articolo. Questi report sono una minima parte delle centinaia di ricerche che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nelle nostre Directories, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e della finanza responsabile. Il servizio Directories fa parte del pacchetto ET.pro.

ABBIAMO PARLATO DEL paper…

Corporate Purpose and Corporate Competition (Harvard Law School)

ARTICOLO: Il purpose taglia le rendite da monopolio

Il purpose di un’azienda e la sua capacità di realizzarlo può dipendere dal contesto competitivo in cui l’azienda si trova. La riflessione è proposta da Mark J. Roe, professore di Business Law alla Harvard Law School, nel paper “Corporate Purpose and Corporate Competition” pubblicato lo scorso aprile su SSRN. Il paper esplora le interazioni tra scenario competitivo, organizzazione industriale e purpose. E suggerisce come il movimento sul corporate purpose abbia l’obiettivo di riallocare i profitti sovra-competitivi delle grandi aziende. L’analisi sottolinea come la letteratura accademica sull’organizzazione industriale e quella sul purpose dell’impresa procedano parallele, senza interconnessioni. La prima indica che la concentrazione sta aumentando e la competizione diminuendo nella maggior parte delle organizzazioni industriali. La seconda che l’impresa deve essere partecipe dei problemi della società, o almeno fermarsi dal contribuire a essi.

ABBIAMO PARLATO DELla survey…

Private equity’s ESG journey: From compliance to value creation (Pwc)

ARTICOLO: Private equity, Esg leva di value creation

Il boom degli investimenti sostenibili ha toccato nuove vette nel corso del 2020. E, secondo Pwc le aziende attive nel private equity «che mettono l’Esg al centro della loro strategia di business saranno i protagonisti della nuova economia sostenibile». La riflessione si concretizza nei risultati della Global Private Equity Responsible Investment Survey 2021 dal titolo “Private equity’s ESG journey: From compliance to value creation”. Pwc nel corso dell’ultimo anno ha interpellato circa 209 soggetti in 35 Paesi, con una forte prevalenza europea. Il 56% degli intervistati ha menzionato la rilevanza dei temi Esg, emersi più di una volta nel corso dei cda (nel 2019 il dato era del 35%); il 66% identifica la creazione di valore come uno dei tre principali fattori di investimento responsabile; il 72% degli intervistati controlla sempre le aziende target per i rischi e le opportunità Esg nella fase di pre-acquisizione; mentre il 56% ha rifiutato un potenziale investimento o un accordo per motivi Esg.

ABBIAMO PARLATO DELlo studio…

Princing Esg risk in credit markets (Federated Hermes)

ARTICOLO: Gli Esg migliorano il credit default swap

I mercati di credito premiano le aziende con solide credenziali Esg, in particolare quelle che dimostrano una vera e credibile transizione a modelli di business sostenibili. Una caratteristica che permette loro di essere sempre di più appetibili sia per l’inserimento in portafoglio sia per ridurre il proprio costo capitale. Questa l’evidenza emersa dalla terza edizione dello studio “Princing Esg risk in credit markets”, a cura di Federated Hermes (Asset Manager internazionale). L’analisi, che prende in considerazione l’arco temporale 2012-2020, mette in luce come al deteriorarsi delle performance Esg delle aziende corrisponda un incremento dei livelli di spread creditizio e viceversa. Un risultato che viene confermato anche alla luce delle valutazioni relative ai rischi operativi e finanziari standard (misurati dai rating di credito tradizionali). Tuttavia, il mercato ha ancora lacune di efficienza: attenzione ai fattori Esg per prezzare il rischio di credito.

ABBIAMO PARLATO DELl’indagine…

2020 ESG survey of board members and senior executives (Willis Towers Watson)

ARTICOLO: I board pronti a cambiare i compensi Esg

Due membri dei board su tre dichiarano di voler cambiare le misure Esg nei piani di remunerazione esecutiva nel giro di un anno. Il dato emerge dall’indagine della società di consulenza Willis Towers Watson “2020 ESG survey of board members and senior executives” che offre una panoramica sull’approccio dei consigli di amministrazione relativamente all’integrazione dei fattori Esg negli incentivi dei dirigenti e nelle strategie di “human capital”. La ricerca ha preso le mosse da un sondaggio sottoposto a 168 professionisti, selezionati fra membri dei consigli di amministrazione e senior director, appartenenti a organizzazioni che impiegano un totale 2,2 milioni di dipendenti a livello globale. Il 63% riporta di aver integrato gli Esg negli incentivi a breve termine e il 41% in quelli di lungo termine. Tuttavia permangono alcune difficoltà, fra cui la definizione delle metriche di performance Esg.

ABBIAMO PARLATO DEL discussion paper…

Options for greening the Bank of England’s Corporate Bond Purchase Scheme (Bank of England)

ARTICOLO: Così la Boe si sposta sui corporate green

Il tema Net Zero, data la sua capillarità, merita necessariamente uno sforzo congiunto da parte di investitori privati e istituzionali, aziende, Paesi e banche centrali. Nel discussion paper “Options for greening the Bank of England’s Corporate Bond Purchase Scheme”, la Bank of England (Boe) ha indicato, tramite una serie di analisi, il percorso che intende seguire per raggiungere gli obiettivi Uk di zero emissioni nette al 2050 e di riduzione del 78% delle emissioni (rispetto all’anno target 1990) entro il 2035. La strategia sarà presentata in occasione della Cop26 in programma a novembre a Glasgow. Nel documento, un grande contributo alla transizione “ordinata” arriverà anche dall’azione delle aziende. In particolare la banca centrale descrive una serie di obiettivi e di azioni da mettere in campo per indirizzare (tilting) gli investimenti in corporate bond verso quegli emittenti che dimostrano di avere in atto un serio percorso di riduzione delle emissioni in linea con l’obiettivo net zero.

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