Robeco rilancia impegni climatici (nonostante la politica)

13 Nov 2025
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Robeco ha pubblicato il nuovo “Climate & Nature Transition Plan 2025-2030”, aggiornamento della prima roadmap lanciata nel 2021, in cui la società conferma il proprio impegno a sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e positiva per la natura, bilanciando ambizione e realismo in un contesto geopolitico in evoluzione.

Tra i risultati di maggior rilievo, un portafoglio oggi decarbonizzato per il 44% del totale, comprese le emissioni di Scope 3, investimenti in asset con obiettivi climatici rilevanti pari a 139 miliardi di euro, raddoppiati rispetto al 2020 e un programma di stewardship che coinvolge 100 aziende e oltre 300 assemblee degli azionisti.

La nuova fase del piano, mantenendo l’obiettivo di riduzione del 50% dell’impronta di carbonio entro il 2030, punta a passare dalla riduzione delle emissioni finanziate al finanziamento attivo della decarbonizzazione reale. Attraverso lo strumento proprietario Climate Traffic Light saranno individuati e privilegiati investimenti in società che stanno realmente trasformando i propri modelli di business o che abilitano la transizione.

Il piano aggiornato prevede, inoltre, un ampliamento dal 43% al 60% della copertura degli asset dei clienti soggetti alla nuova strategia, e una stewardship che concentri gli sforzi di engagement e il voto su quelle aziende con il maggiore impatto in termini di emissioni, consumo idrico, rifiuti pericolosi e deforestazione, responsabili complessivamente di circa il 40% dell’impronta di carbonio e della biodiversità di Robeco.

«Nonostante i cambiamenti geopolitici e le crescenti differenze regionali – ha detto Anton Eser, chief investment officer della casa di gestione -, Robeco rimane fermamente impegnata nella direzione indicata dalla scienza del clima. La scienza non è cambiata, quindi la nostra rotta rimane chiara. Riteniamo che la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio sia essenziale per la performance degli investimenti a lungo termine e per la salvaguardia del patrimonio economico, ambientale e sociale».

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