Sfdr 2.0: Commerzbank prevede calo dei fondi Esg labelled

2 Dic 2025
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La riforma Sfdr punta a trasformare radicalmente il panorama degli investimenti sostenibili in Europa. Stephan Kippe, CFA Head of ESG Research di Commerzbank, l’ha definita “The great disillusionment” in quanto, secondo le stime diffuse, post riforma la quota di mercato dei prodotti finanziari con label Esg (cioè i fondi articolo 7, 8 e 9) sarebbe significativamente ridotta. Questi ultimi passeranno, si stima, dall’attuale 61% a poco più del 30 per cento. Se ciò può apparire come una battuta d’arresto per la finanza sostenibile, riflette in realtà un quadro più accurato della reale quota di mercato delle strategie di investimento sostenibili.

DIMINUIRANNO I FONDI CON LABEL ESG

Secondo le stime diffuse, i requisiti previsti dalla nuova Sfdr escluderebbero molte strategie meno rigorose attualmente incluse nel segmento dell’articolo 8, portando a un forte ridimensionamento della categoria, oggi dominante: oltre l’80% degli asset classificati come articolo 8 non rispetterebbe infatti la soglia del 70%, e almeno metà di essi verrebbe riclassificata come non-ESG (articolo 6).

La maggiore flessibilità prevista dalla normativa porterà inoltre alcuni dei fondi più rigorosi (circa il 3% dell’AuM) a essere riclassificati da articolo 8 a articolo 9. Mentre una parte significativa degli attuali fondi articolo 8 (circa il 13% della quota AuM) finirà nell’articolo 7 (fondi Transition).

Infine, l’abolizione dell’attuale regime disclosure-only comporterà che una parte significativa degli asset dei fondi attualmente articolo 8 (circa il 29% delle attività in gestione) rimarrà senza una label Esg (articolo 6).

Si tratta pur sempre di stime che, come sottolinea l’esperto, dovrebbero essere considerate come un’indicazione iniziale piuttosto che una previsione altamente accurata.

LA RIABILITAZIONE DEL SETTORE DELLA DIFESA

La riforma Sfdr, sempre secondo Kippe, potrebbe offrire una spinta inattesa al settore difesa per due ragioni: in primo luogo la riduzione della quota di AuM delle strategie di investimento sostenibili dovrebbe ridurre in modo significativo l’ammontare degli asset soggetti a esclusioni, e in secondo luogo, per i fondi sostenibili, il fondamentale riassetto del quadro normativo sarà un’occasione per rivedere le loro strategie di esclusione e allinearle al cambiamento politico in atto.

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