Transizione verde, appello dell’industria dell’auto all’Ue

10 Nov 2023
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L’Alleanza delle regioni automotive (Ara) ha lanciato un appello alla Commissione europea per chiedere più fondi Ue per mantenere il settore industriale competitivo a livello mondiale, nella prospettiva della transizione sostenibile. La rete europea, composta da 35 regioni di cui nove italiane e fondata l’anno scorso dal Comitato europeo delle regioni (CdR), si è riunita a Pamplona il 9 novembre per discutere delle preoccupazioni del settore automobilistico.

Le regioni hanno adottato la “Dichiarazione di Navarra” in cui si chiede, nell’ambito del prossimo bilancio pluriennale dell’Unione post 2027, la creazione di un meccanismo europeo per attenuare gli effetti dirompenti della transizione in corso e rafforzare la competitività dell’intera catena del valore dell’industria automobilistica.

«Il settore automotive europeo è in prima linea nell’innovazione industriale a livello globale. Tuttavia, le regioni europee con un forte comparto automobilistico rischiano di rimanere indietro nella transizione “verde” in corso se non saranno previsti finanziamenti adeguati, la riqualificazione della forza lavoro e le necessarie infrastrutture», si legge nell’appello. «È essenziale destinare risorse e sforzi pubblici alla formazione e alla riqualificazione dei lavoratori per creare profili in linea con l’evoluzione delle esigenze dell’industria e dei nuovi modelli di produzione».

L’Alleanza ha sottolineato la necessità che i finanziamenti Ue siano programmati in collaborazione con le parti interessate a livello regionale e locale, e ha suggerito alla Commissione europea di esplorare la possibilità d’includere le attività connesse alla trasformazione dell’industria automotive fra quelle sostenute dal Fondo europeo per una transizione giusta.

Infine, l’Alleanza ha invitato Bruxelles a effettuare una valutazione d’impatto territoriale sulle conseguenze occupazionali del passaggio a un’industria automobilistica a zero emissioni, prendendo in considerazione la variazione degli impatti tra regioni e lungo la catena di approvvigionamento.

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