Cattura e stoccaggio, decimate le stime dell’industria
Uno studio guidato dall’International Institute for Applied Systems Analysis rivela che la quantità di Co₂ che il pianeta può immagazzinare in sicurezza è pari a circa 1,46 trilioni di tonnellate, ovvero solo un decimo delle stime diffuse dall’industria.
Come anticipato dalla rassegna stampa di questa settimana, la ricerca, pubblicata sulla rivista Nature e sviluppata con l’aiuto di scienziati dell’Imperial College London, mostra come la cattura e lo stoccaggio geologico del carbonio, considerati da molti governi una tecnologia chiave per centrare gli obiettivi climatici e prolungare l’uso delle infrastrutture fossili, avrebbero un potenziale pratico molto inferiore alle attese. Secondo la ricerca, sfruttare le aree realmente idonee ridurrebbe il riscaldamento globale di appena 0,7 °C, contro i 5-6 °C ipotizzati da proiezioni più ottimistiche ma basate su opzioni più rischiose.
Gli autori sottolineano la differenza tra ciò che è tecnicamente possibile e ciò che è sicuro, avendo valutato rischi come fughe di Co₂, sismicità indotta, contaminazione delle falde e vicinanza a centri abitati o aree protette. Questo “limite globale prudente”, che tiene in considerazione i rischi per le persone e l’ambiente, è solo un decimo di quanto stimato invece dall’industria settore.
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