Amundi: nonostante i titoli dei giornali, altro che retromarcia Esg

5 Feb 2024
In breve SRI Finance Commenta Invia ad un amico

Altro che retromarcia. Nonostante i titoli dei giornali, «l’investimento responsabile si sta diffondendo rapidamente e sta gradualmente convergendo verso un contesto più standardizzato e regolamentato. Questo cambiamento di scala ha generato accesi dibattiti per tutto il 2023, con un quadro normativo in fase di consolidamento e un significativo impulso alla transizione energetica». Ma proprio da questo dibattito, è possibile cogliere «segni di maturazione degli Esg». Il messaggio è contenuto nel primo rapporto “Responsible Investment Views” pubblicato da Amundi, documento che approfondisce sia le principali tendenze da monitorare nel 2024 sia le implicazioni per gli investitori.

Il report prende una posizione netta e molto positiva sul fronte degli Esg, per quanto evidenzi l’opportunità di individuarne definizioni e contesti più specifici. Soprattutto, respinge con convinzione l’idea di una retromarcia del sistema, individuata come una posizione superficiale e amplificata dal sistema mediatico.

Uno dei sei punti rimarcati dallo studio per il 2024, è proprio quello di non farsi ingannare dal cosiddetto “backlash”.

«Dopo diversi anni di espansione ampiamente consensuale – si legge -, l’investimento responsabile sta affrontando un contraccolpo in diverse regioni del mondo: per alcuni, l’approccio è troppo timido e dovrebbe andare oltre le considerazioni di materialità finanziaria per abbracciare i risultati e l’impatto, mentre altri ritengono che si sia spinto troppo in là e stia violando i doveri fiduciari. Ma questo contraccolpo dell’Esg dovrebbe piuttosto essere visto come un segno della maturazione del settore. Nonostante il clamore del dibattito, un numero crescente di investitori (67%) è convinto della rilevanza dei fattori Esg (fonte Morning). Sebbene il dibattito politico e i contraccolpi possano continuare anche nel prossimo anno di elezioni, la materialità dei fattori Esg è destinata a rimanere e gli investitori (responsabili o meno) dovrebbero mantenere la rotta».

Molto interessante anche lo spostamento dell’interesse del mercato sul purpose dell’investitore e del gestore (la sua ESG Identity).

«I prossimi anni – ha spiegato Elodie Laugel, Chief Responsible Investment Officer di Amundi – saranno cruciali. Una transizione più lenta comporterebbe certamente enormi costi ambientali, finanziari ed economici che devono essere attentamente identificati. Al contrario, se il mondo entrerà in uno scenario di transizione costante e ordinata, crediamo che le opportunità saranno immense. Diversi segnali dimostrano che il settore sta diventando più maturo in materia di Esg. Ora l’industria finanziaria deve fare maggiore chiarezza nella value proposition a livello di prodotto e negli impegni presi a livello aziendale».

 

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