Assoimmobiliare, spazi di investimento nel mattone italiano

25 Nov 2025
In breve ESG Market Commenta Invia ad un amico

In Italia solo il 17% del patrimonio immobiliare terziario è detenuto da investitori istituzionali (contro l’oltre 40% di Francia e Germania) e appena il 35% degli investimenti nel real estate proviene da capitali domestici. Un dato che evidenzia l’ampio potenziale di crescita del mercato dei capitali nel settore, soprattutto a supporto del residenziale in locazione. È quanto emerso, riporta la newsletter di Febaf, dall’Assemblea 2025 di Confindustria Assoimmobiliare, svoltasi il 30 ottobre a Roma.

«Per rispondere anche alla grande sfida dell’affordable housing e alla carenza di offerta abitativa su tutto il territorio nazionale è essenziale rendere il settore immobiliare attrattivo per il mercato dei capitali», ha commentato a margine dell’Assemblea il Presidente di Confindustria Assoimmobiliare, Davide Albertini Petroni. Per il presidente dell’associazione che aderisce a Febaf, «nei prossimi anni serviranno oltre 635 mila nuove case (per un fabbisogno stimato in circa 150 miliardi di euro) oltre a nuovi studentati, strutture di senior living, presidi sanitari, data center e poli logistici, che richiederanno ulteriori risorse e investimenti dedicati diffusi sull’intero territorio nazionale». Investimenti che, ha aggiunto, «non potranno essere sostenuti dal solo settore pubblico né dalla sola proprietà individuale. Serve creare un ponte tra i capitali e le esigenze sociali del Paese aumentando gli strumenti di raccolta dei capitali».

0 commenti

Lascia un commento